Massimo Genovesi: chi è?
Nasco in Venezuela il primo settembre 1956 da genitori lucchesi che erano emigrati per lavoro; poi sono rientrati in Italia, quando avevo 3 anni. Sono il primo di 5 fratelli.
Quando hai iniziato a fotografare?
Credo molto presto, sui 13 anni. Mio padre aveva una Ferrania in plastica che montava rulli di 120, in b/n, però i ritratti non mi bastavano, cercavo sempre qualcosa di nuovo. Ricordo quella volta che volevo scattare a mio fratello un ritratto un po' particolare e montai sul tetto del garage, scattai la foto con le urla di mia madre e mio fratello sotto divertito.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Mi piacciono tutti i generi, dipende dal momento in cui voglio dare più attenzione.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Nessun corso, sono un autodidatta. Mi piace ascoltare da chi ne sa più di me ed apprendere, ogni volta che imparo qualcosa di nuovo sono felicissimo e cerco sempre di migliorarmi.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Elliott Erwitt è quello che preferisco, perché sa mettere nei suoi scatti sentimento, umorismo, semplicità.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Yashica FX2000 e 3000. Attualmente possiedo una Lumix Panasonic FZ50.
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
"Esco", mi ha dato molte soddisfazioni, come i tagli di luce, ma anche ritratti a persone o animali che per me diventano importanti.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Non lo so, non faccio mai progetti, spero solo che la passione non mi abbandoni mai.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
No.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Si, su alcune riviste specializzate in foto.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Dipende dal lavoro ed il tempo libero a me concesso.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Attualmente sono su Micromosso, un sito che piano piano sta crescendo.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Cercare di comandare la macchina fotografica dal cervello, cuore e dito dello scatto (come dice un vecchio amico), ma aggiungo con umiltà e scattare, non sentirsi mai soddisfatti su uno scatto.
Fotografie: © Massimo GenovesiVuoi chiudere con un saluto o un ringraziamento?
A mia moglie, che è la più critica; ma anche a Riccardo Corsini, che mi ha insegnato parecchie cose...
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