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Informo che la pubblicazione di nuove interviste è al momento sospesa a causa del poco tempo a disposizione per seguire il blog come meriterebbe, mi dispiace...
Invito comunque gli utenti a navigare sulle pagine alla ricerca di interessanti interviste, ad esempio questa (postuma) a Mario Giacomelli.

Mi scuso per l'inconveniente con gli affezionati lettori e (spero) a presto!
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giovedì 6 ottobre 2011

Fotografi nel web #156: Giordano Proietti



Giordano Proietti: chi è?
Sono un ragazzo di 29 anni, cerco di dare un senso alla vita interessandomi di molte cose: adoro l’arte, la filosofia, la storia, la poesia, ma soprattutto adoro esprimermi, cercare di tirare fuori quello che ho dentro e condividerlo con gli altri, vivere ogni giorno come se fosse il primo, altrimenti sai che ansia. Non mi accontento di fare una vita normale: casa, chiesa, lavoro, figli; sento una forza dentro di me che mi spinge a cercare qualcosa di nuovo, di alternativo, di altro rispetto ad una esistenza convenzionale che comunque non disprezzo, ma che non mi appaga, forse quello che sto cercando è nascosto proprio nell’enigma dell’arte. Ho bisogno di continue dosi di spiritualità per nutrire la mia anima insaziabile, senza il ricorso alla religione però, e sono spaventosamente ossessionato dal concetto di verità da ricercare in ogni cosa, mi ritrovo nei panni di un Alexander Supertramp alla 'into the wild' per capirci. Vivo la fotografia come una sorta di meditazione, un’evasione da un mondo di costrizioni, mi aiuta ad eliminare la spazzatura mentale e a sentirmi puro, proiettandomi in una dimensione metafisica dove rimangono solo due interlocutori: io e la realtà, nelle sue molteplici sfumature. Ovviamente non campo di sola teoria, lavoro a tempo pieno da quasi dieci anni per una società di servizi.

Quando hai iniziato a fotografare?
Ho sempre odiato la fotografia, la consideravo troppo meccanica, in grado di eliminare completamente l'uomo durante la realizzazione; ovviamente non la capivo, o meglio non sapevo che c‘erano diversi modi per utilizzarla, ero un po' troppo influenzato dall'uso comune, mi dedicavo ad altre attività, in primis la poesia, fin quando lo scorso anno durante una viaggio a New York la fotografia si è presa la rivincita e mi ha letteralmente rapito! Tutto è avvenuto senza che me ne accorgessi, è stata un'illuminazione. Mi ha sconvolto, e mi ha salvato. Attualmente è quasi un anno che fotografo.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Amo totalmente la Street Photography, perché mostra l’essenza di ogni fenomeno, che dovrebbe essere colto nell’istante della sua massima espressività e potenza. È proprio questo che io cerco nella vita, raggiungere il nucleo degli avvenimenti.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho sostenuto un esame in "Storia della fotografia" all’Università ma non ha nulla a che vedere con il momento decisivo...

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Sto ancora tentando di capire Cartier-Bresson.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato e quale stai attualmente utilizzando?
Utilizzo una Nikon D300 con varie ottiche più una macchina a telemetro, fra poco acquisterò una Fujifilm x100 e spero di darmi pace.

Qual è lo scatto al quale sei maggiormente legato?


Questa foto ha un riferimento molto personale: l’ispirazione è venuta da un sogno che avevo fatto durante un periodo non proprio sereno della mia esistenza, mi trovavo in un luogo che a posteriori non riuscivo a ricollegare nella realtà e che somigliava proprio a un girone dantesco, adesso non sto a dire tutti gli elementi che lo caratterizzavano ma come si può intuire non era proprio una situazione felice; poco tempo fa vidi un’immagine che riprendeva l’interno dei Musei Vaticani e lo riconobbi subito, a quel punto con il bagaglio di emozioni legato a quel momento della mia vita mi ci precipitai e tirai fuori questa foto che rimane una di quelle a cui sono più legato.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali per il futuro?
Produrre arte, questo voglio fare, questa è la mia vita, attualmente... Le emozioni che provo quando mi accorgo che le mie fotografie comunicano qualcosa sono veramente forti, adoro trasmettere la mia visione del mondo attraverso di esse, non ho grandi ambizioni, mi basta semplicemente ricevere giudizi e se capisco di essere stato capace a comunicare per me ho fatto tutto. Certo che non mi dispiacerebbe lavorare anche nel mondo della fotografia, sono una persona che ha bisogno di stimoli, e la mia passione risponde appieno a questa esigenza, farlo professionalmente vuol dire trascorrere la maggior parte della mia vita come io desidero, forse...

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Troppo poco, nonostante pensi continuamente ad essa, questo perché lavoro a tempo pieno, seguo gli studi universitari part time, ho una vita sentimentale con contratto a tempo indeterminato e ogni tanto dormo.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
In parte mi piacciono e sottolineo in parte perché sono consapevole che da un gradino più alto magari non sono buone, cioè se Bresson avesse fatto le mie stesse foto non penso che sarebbe soddisfatto. Quando giudico le mie foto prendo anche in considerazione la limitatezza delle mie potenzialità fotografiche e della mia capacità di giudizio.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
flickr, micromosso, NikonClub, Photoplus

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Beh, l’unica cosa che mi viene da dire è che bisogna cercare di interagire con più persone possibile, ascoltare tutte le critiche perché se qualcuno non ci corregge non vuol dire che siamo bravi ma che ci ha rinunciato, poi fotografare con l’anima, è fondamentale.







Fotografie: © Giordano Proietti


Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Ringrazio la mia ragazza che riesce ancora a sopportarmi, i miei genitori ai quali voglio un mondo di bene, e gli amici... quelli di sempre...


Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay

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