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martedì 7 aprile 2009

Fotografi nel web #78: Gianna Piano

Pubblicato su Dentro al Replay il 07/04/2009




Gianna Piano: chi è?
Non amo parlare di me e le definizioni in genere mi stanno strette. Posso dire che sono una fotografa per diletto nel senso che ho la libertà di esercitare la fotografia per puro piacere e personale ricerca e non per sbarcare il lunario. Una grande fortuna per me e per il mio modo di essere.

Quando hai iniziato a fotografare?
Fotografo all'incirca dal 2000. Io amo scrivere (lo faccio tuttora) ma, ad un certo punto, la scrittura non mi è più stata sufficiente. Le parole mi sembravano poche e inadeguate oppure ridondanti e sciape. Avvertivo la necessità di un altro canale comunicativo e sono approdata alla fotografia. Intendiamoci, non penso alla fotografia come a qualcosa di necessariamente immediato. Decifrare una fotografia è come leggere una poesia: se ne dà sempre e comunque una interpretazione personale (anzi personalizzata). Diciamo che verbale e non verbale sono linguaggi complessi che si intersecano e si completano.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Ho iniziato con gli autoritratti e di tanto in tanto ci torno. Non ho comunque un genere preferito. Quello che mi interessa della fotografia è la necessità di vedere in modo nuovo, di dare informazioni, di far scaturire sensazioni ed emozioni da ciò che spesso nuovo non è. Non parlo di una fotografia formale, ferma al solo senso estetico, mi riferisco piuttosto ad una ricerca, ad una opportunità di scandaglio attraverso la fotografia. Per questo apprezzo grandi fotografi del passato, ma anche del presente, che parlano attraverso la fotografia della propria, personalissima esperienza di vita. Ci propongono di guardare con altri occhi: Ansel Adams, Mario Giacomelli, Josef Koudelka, Diane Arbus, Jan Saudek, Flor Garduno, Letizia Battaglia, Walter Astrada.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Le prime fotografie le ho scattate con una più che spartana Zenith acquistata su una bancarella. Poi sono passata alla Leica e alla Holga. Ora scatto con una digitale ma torno volentieri anche alla pellicola. In ogni caso penso alla macchina fotografica come un tramite fra gli occhi e l'ambiente: la qualità del mezzo facilita il risultato, ma scattare è molto di più. E' mettere alla prova la propria capacità di non opporre resistenza, di rendersi vulnerabili, permeabili alla realtà.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
Gli scatti ai quali sono legata sono pochi. Spesso, riguardando a distanza di tempo le mie immagini, le sento estranee, come se non mi appartenessero più. Quelle che "salvo" sono comunque in b/n. Il mondo è pieno di splendidi colori, ma il b/n mi affascina perché esprime un'idea è la versione teorizzata della realtà, è l'essenza.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Dedico alla fotografia molto tempo della mia vita, ma senza forzature. Seguo le fasi alterne del mio interesse e assecondando le mie necessità. A volte mi basta guardare, esserci, non avere l'incombenza di verificare un risultato.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Pubblico le mie foto su vari forum di fotografia, sia italiani che internazionali. I siti su cui pubblico volentieri sono Usefilm e Oltrelafoto. Mi piacciono la condivisione e il confronto che possono offrire, lo spunto per discussioni costruttive che permettono di non arenarsi in un una dimensione mentale troppo addomesticata. Ultimamente ho avuto una stuzzicante proposta di collaborazione da parte di due giovani designer (food design e oggettistica). Per me un altro punto di partenza.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Più che un mio pensiero, mi piace riportare una frase di Susan Sontag che è al tempo stesso stimolo e monito, riassunto del bene e del male della fotografia: "Il fotografo saccheggia e insieme conserva, denuncia e insieme consacra".










Fotografie: © Gianna Piano

1 commento:

  1. ciao gianna.
    e bellissimo poter leggere questa breve, semplice e chiara intervista su di te.
    le tue foto mi piacciono sempre molto.

    a presto e spero di poterti incontrare in giro per la nostra piccola città!

    saluti, Paolo

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