Diana Debord: chi è?
Sono un'entusiasta ed un'appassionata, non soltanto di fotografia ma di tutti quei mezzi che possiamo usare per esprimere la nostra interiorità. Sicuramente la fotografia è al primo posto, perciò cerco di sperimentare vari generi, dedicarmi a progetti e anche lavori.
Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato da bambina, quando a Pasqua invece che il solito uovo di cioccolato me ne regalarono uno di plastica con all'interno una macchina fotografica! Mi piaceva fotografare fiori e animali, ma con il tempo ho un po' abbandonato questo passatempo fino a riscoprirlo come passione qualche anno fa: da allora non me ne sono più separata!
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Mi piace molto sperimentare diverse tecniche, lasciandomi la più totale libertà anche per quanto riguarda i soggetti: è sempre una sfida dedicarmi a quelli con cui ho meno familiarità! Ho iniziato con gli autoritratti per una questione di comodità visto che avevo un modello sempre disponibile! Ma in generale i soggetti "umani" sono quelli che prediligo e che mi danno maggiori spunti per nuovi lavori.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Purtroppo i corsi di fotografia in Italia sono quasi tutti carissimi e privati! Questo può essere un ostacolo per chi si appassiona e considera la fotografia come un mezzo per esprimere idee o documentare la realtà, e forse è la causa della poca originalità di molti artisti italiani. Sono dell'idea che la cultura dovrebbe essere gratuita ed accessibile a tutti, anche ad alti livelli.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Sono molti i fotografi che mi stupiscono e dai quali cerco di trarre insegnamenti. Tra quelli del passato Man Ray, Alice Austen, Francesca Woodman, John Robert Parsons, Nadar, Lee Miller; mentre tra i contemporanei apprezzo soprattutto lo stile di Vladimir Clavijo-Telepnev e Yelena Yemchuk.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho iniziato con una semplice compatta, analogica prima e digitale poi. Al momento ho molte fotocamere: una Polaroid che è anche un ricordo perché con quella furono scattate gran parte delle mie fotografie da bambina negli anni '80! Poi ho varie Lomo, una bridge digitale e la mia prediletta, una reflex analogica anch'essa degli anni '80.
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
Le foto scattate alle persone a me care e durante i viaggi all'estero sono quelle a cui sono maggiormente legata perché mi evocano ricordi ed emozioni. In particolare le fotografie dei miei soggiorni nel Regno Unito, paese di cui sono follemente innamorata! Inoltre la serie "Sur les fantômes" nella quale cerco di fondere ambientazioni ordinarie con inquietanti figure.
Sono un'entusiasta ed un'appassionata, non soltanto di fotografia ma di tutti quei mezzi che possiamo usare per esprimere la nostra interiorità. Sicuramente la fotografia è al primo posto, perciò cerco di sperimentare vari generi, dedicarmi a progetti e anche lavori.
Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato da bambina, quando a Pasqua invece che il solito uovo di cioccolato me ne regalarono uno di plastica con all'interno una macchina fotografica! Mi piaceva fotografare fiori e animali, ma con il tempo ho un po' abbandonato questo passatempo fino a riscoprirlo come passione qualche anno fa: da allora non me ne sono più separata!
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Mi piace molto sperimentare diverse tecniche, lasciandomi la più totale libertà anche per quanto riguarda i soggetti: è sempre una sfida dedicarmi a quelli con cui ho meno familiarità! Ho iniziato con gli autoritratti per una questione di comodità visto che avevo un modello sempre disponibile! Ma in generale i soggetti "umani" sono quelli che prediligo e che mi danno maggiori spunti per nuovi lavori.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Purtroppo i corsi di fotografia in Italia sono quasi tutti carissimi e privati! Questo può essere un ostacolo per chi si appassiona e considera la fotografia come un mezzo per esprimere idee o documentare la realtà, e forse è la causa della poca originalità di molti artisti italiani. Sono dell'idea che la cultura dovrebbe essere gratuita ed accessibile a tutti, anche ad alti livelli.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Sono molti i fotografi che mi stupiscono e dai quali cerco di trarre insegnamenti. Tra quelli del passato Man Ray, Alice Austen, Francesca Woodman, John Robert Parsons, Nadar, Lee Miller; mentre tra i contemporanei apprezzo soprattutto lo stile di Vladimir Clavijo-Telepnev e Yelena Yemchuk.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho iniziato con una semplice compatta, analogica prima e digitale poi. Al momento ho molte fotocamere: una Polaroid che è anche un ricordo perché con quella furono scattate gran parte delle mie fotografie da bambina negli anni '80! Poi ho varie Lomo, una bridge digitale e la mia prediletta, una reflex analogica anch'essa degli anni '80.
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
Le foto scattate alle persone a me care e durante i viaggi all'estero sono quelle a cui sono maggiormente legata perché mi evocano ricordi ed emozioni. In particolare le fotografie dei miei soggiorni nel Regno Unito, paese di cui sono follemente innamorata! Inoltre la serie "Sur les fantômes" nella quale cerco di fondere ambientazioni ordinarie con inquietanti figure.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Al momento voglio focalizzarmi ancora di più sul personaggio di Ofelia ed il progetto ispirato ad Edgar Allan Poe, e sull'uso del bianco e nero e del medio formato. Mi piacerebbe inoltre realizzare altri artwork per bands musicali ed esporre all'estero. Prossimamente esporrò alla collettiva dedicata alle opere di Picasso presso l'Associazione Sassetti Cultura e sto realizzando il calendario per l'Ente Nazionale Protezione Animali.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Sono circa due anni che espongo regolarmente, l'elenco completo può essere consultato sul mio sito http://www.debored.it. Le principali alle quali ho partecipato sono: "Bruciare i ponti della ritirata", una collettiva sulla figura di Majakovskij tenutasi all'Associazione Sassetti di Milano; "Grafò", mostra concorso dove mi sono classificata seconda nella giuria popolare; "Il Sogno di Ofelia", la mia prima mostra personale.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Alcuni miei autoritratti sono stati selezionati per il libro "Poetic Terrorism", una collezione di lavori di 37 artiste da tutto il mondo, e ho realizzato il calendario Enpa di Novara 2010. Alcune delle foto promozionali che ho scattato a varie bands sono state pubblicate su vari giornali e fanzine.
Al momento voglio focalizzarmi ancora di più sul personaggio di Ofelia ed il progetto ispirato ad Edgar Allan Poe, e sull'uso del bianco e nero e del medio formato. Mi piacerebbe inoltre realizzare altri artwork per bands musicali ed esporre all'estero. Prossimamente esporrò alla collettiva dedicata alle opere di Picasso presso l'Associazione Sassetti Cultura e sto realizzando il calendario per l'Ente Nazionale Protezione Animali.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Sono circa due anni che espongo regolarmente, l'elenco completo può essere consultato sul mio sito http://www.debored.it. Le principali alle quali ho partecipato sono: "Bruciare i ponti della ritirata", una collettiva sulla figura di Majakovskij tenutasi all'Associazione Sassetti di Milano; "Grafò", mostra concorso dove mi sono classificata seconda nella giuria popolare; "Il Sogno di Ofelia", la mia prima mostra personale.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Alcuni miei autoritratti sono stati selezionati per il libro "Poetic Terrorism", una collezione di lavori di 37 artiste da tutto il mondo, e ho realizzato il calendario Enpa di Novara 2010. Alcune delle foto promozionali che ho scattato a varie bands sono state pubblicate su vari giornali e fanzine.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Cerco di dedicare alla fotografia quanto più tempo possibile, anche se non sempre è facile conciliare passione e responsabilità quotidiane! In generale tendo a prendere molti appunti per poi mettere in pratica le idee che mi sono venute, e di studiare il più possibile anche nei ritagli di tempo.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Mi sono divertita molto a fare il reportage di una manifestazione alla quale ho anche partecipato, il Veggie Pride tenutosi a Milano lo scorso maggio: ho documentato il tutto con la mia macchina fish eye della Lomo. Il tema era naturalmente molto serio: l'orgoglio vegetariano e vegano contro l'uccisione di milioni di animali a scopo alimentare, ma l'atmosfera festosa: mi sono perciò divertita a fotografare i manifestanti travestiti da maiali, asini e vacche. Per vedere il reportage: http://www.debored.it/it/veggiepride.php
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Solitamente penso a tutta la strada che ho fatto finora, facendo paragoni con i lavori recenti per capire in cosa debba ancora migliorare... Alcuni mi piacciono ancora, di altri invece apprezzo in particolare l'idea e quindi medito di farne dei "remake"!
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Il punto di riferimento per chi vuole seguire i miei lavori è il sito ufficiale http://www.debored.it dove è anche possibile trovare tutti i link ai social network su cui sono iscritta ma soprattutto il mio portfolio completo diviso per gallerie e informazioni quali biografia, esposizioni e pubblicazioni.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
C'è una parte di questo mondo che apprezzo in particolar modo e credo sia ancora in parte inesplorato, perciò mi piacerebbe che chi si sta avvicinando ora alla fotografia decida di prendere questa via anziché quella tradizionale. É la parte più oscura e onirica della nostra mente, che può però investire diversi stili fotografici e soprattutto rinnovare la triste immagine che molti fotografi conferiscono alle donne, per il 90% delle volte dipinte come meri oggetti sessuali. Indagare e ritrarre la nostra parte sognante ed eterea senza dimenticare quella oscura e macabra può essere un passo verso l'emancipazione.
Fotografie: © Diana Debord
Cerco di dedicare alla fotografia quanto più tempo possibile, anche se non sempre è facile conciliare passione e responsabilità quotidiane! In generale tendo a prendere molti appunti per poi mettere in pratica le idee che mi sono venute, e di studiare il più possibile anche nei ritagli di tempo.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Mi sono divertita molto a fare il reportage di una manifestazione alla quale ho anche partecipato, il Veggie Pride tenutosi a Milano lo scorso maggio: ho documentato il tutto con la mia macchina fish eye della Lomo. Il tema era naturalmente molto serio: l'orgoglio vegetariano e vegano contro l'uccisione di milioni di animali a scopo alimentare, ma l'atmosfera festosa: mi sono perciò divertita a fotografare i manifestanti travestiti da maiali, asini e vacche. Per vedere il reportage: http://www.debored.it/it/veggiepride.php
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Solitamente penso a tutta la strada che ho fatto finora, facendo paragoni con i lavori recenti per capire in cosa debba ancora migliorare... Alcuni mi piacciono ancora, di altri invece apprezzo in particolare l'idea e quindi medito di farne dei "remake"!
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Il punto di riferimento per chi vuole seguire i miei lavori è il sito ufficiale http://www.debored.it dove è anche possibile trovare tutti i link ai social network su cui sono iscritta ma soprattutto il mio portfolio completo diviso per gallerie e informazioni quali biografia, esposizioni e pubblicazioni.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
C'è una parte di questo mondo che apprezzo in particolar modo e credo sia ancora in parte inesplorato, perciò mi piacerebbe che chi si sta avvicinando ora alla fotografia decida di prendere questa via anziché quella tradizionale. É la parte più oscura e onirica della nostra mente, che può però investire diversi stili fotografici e soprattutto rinnovare la triste immagine che molti fotografi conferiscono alle donne, per il 90% delle volte dipinte come meri oggetti sessuali. Indagare e ritrarre la nostra parte sognante ed eterea senza dimenticare quella oscura e macabra può essere un passo verso l'emancipazione.
Fotografie: © Diana Debord
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Da appassionata di citazioni vi congedo con una che è allo stesso tempo un invito: "Lo scopo della vita è l'autosviluppo. Sviluppare pienamente la nostra individualità, ecco la missione che ciascuno di noi deve compiere." - Oscar Wilde
Da appassionata di citazioni vi congedo con una che è allo stesso tempo un invito: "Lo scopo della vita è l'autosviluppo. Sviluppare pienamente la nostra individualità, ecco la missione che ciascuno di noi deve compiere." - Oscar Wilde
Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay