Paola Congia, chi è?
A 59 anni appena compiuti... non lo so ancora. Definirmi fotografa mi sembra un po’ azzardato. Diciamo che mi piace usare la fotocamera e che mi piacerebbe ancora di più fare belle foto. La fotografia viene come seconda passione dopo la musica, che stravolgo e tormento col mio pianoforte. Le passioni sono tante, il tempo libero scarseggia ma tento di sfruttarlo al meglio con la tecnica del "frattempo": al rientro dal lavoro, intanto che metto sui fornelli i miei esperimenti di cucina, fotografo i fiori che coltivo personalmente; mentre aspetto che le foto vengano scaricate sul pc studio Bach... a volte succede che metto in forno la macchina fotografica, cucino i fiori e suono i file RAW. Nella vita faccio il medico: devo dire che queste passioni mi aiutano a sublimare.
Quando hai iniziato a fotografare?
Subito dopo la laurea, con i primi stipendi i primi acquisti: il mio primo pianoforte a 1/4 di coda e la mia prima macchina fotografica, una Pentax ME Super con obiettivi 35mm e 135, ingranditore, cavalletto e tanta voglia di fare... ricordo ancora i tubi di prolunga di cartone, gli obiettivi rovesciati e gli esperimenti con le diapositive. La mia camera oscura è durata pochissimo (incompatibilità di carattere, sono troppo impaziente). La Pentax, prestata ad un amico, mi è tornata indietro distrutta e lì è cominciata la mia sosta fotografica di... quasi trent’anni, fino al digitale: nel 2006 ho acquistato una fotocamera digitale e da allora la passione è ripresa con grande soddisfazione per la mia impazienza.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non c’è un genere che prediligo: mi piace catturare la luce, ovunque. Oso a volte avventurarmi in territori che non mi appartengono. Ci sono soggetti che non riesco a fotografare... il mare per esempio: mi piace talmente tanto che mi pare, racchiudendolo in un fotogramma, di togliergli respiro. Credo comunque che sia necessario amare ciò che si fotografa, che sia una street o uno still life, entrare in contatto con l’anima del soggetto fotografico.
A 59 anni appena compiuti... non lo so ancora. Definirmi fotografa mi sembra un po’ azzardato. Diciamo che mi piace usare la fotocamera e che mi piacerebbe ancora di più fare belle foto. La fotografia viene come seconda passione dopo la musica, che stravolgo e tormento col mio pianoforte. Le passioni sono tante, il tempo libero scarseggia ma tento di sfruttarlo al meglio con la tecnica del "frattempo": al rientro dal lavoro, intanto che metto sui fornelli i miei esperimenti di cucina, fotografo i fiori che coltivo personalmente; mentre aspetto che le foto vengano scaricate sul pc studio Bach... a volte succede che metto in forno la macchina fotografica, cucino i fiori e suono i file RAW. Nella vita faccio il medico: devo dire che queste passioni mi aiutano a sublimare.
Quando hai iniziato a fotografare?
Subito dopo la laurea, con i primi stipendi i primi acquisti: il mio primo pianoforte a 1/4 di coda e la mia prima macchina fotografica, una Pentax ME Super con obiettivi 35mm e 135, ingranditore, cavalletto e tanta voglia di fare... ricordo ancora i tubi di prolunga di cartone, gli obiettivi rovesciati e gli esperimenti con le diapositive. La mia camera oscura è durata pochissimo (incompatibilità di carattere, sono troppo impaziente). La Pentax, prestata ad un amico, mi è tornata indietro distrutta e lì è cominciata la mia sosta fotografica di... quasi trent’anni, fino al digitale: nel 2006 ho acquistato una fotocamera digitale e da allora la passione è ripresa con grande soddisfazione per la mia impazienza.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non c’è un genere che prediligo: mi piace catturare la luce, ovunque. Oso a volte avventurarmi in territori che non mi appartengono. Ci sono soggetti che non riesco a fotografare... il mare per esempio: mi piace talmente tanto che mi pare, racchiudendolo in un fotogramma, di togliergli respiro. Credo comunque che sia necessario amare ciò che si fotografa, che sia una street o uno still life, entrare in contatto con l’anima del soggetto fotografico.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho fatto, contestualmente all’acquisto della mia prima digitale, un corso base di fotografia.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Non ho miti né mi è congeniale avere modelli a cui ispirarmi. Mi piacciono molti grandi fotografi del passato e mi piacciono molti fotografi del presente, professionisti e non.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La prima digitale è stata, dopo una compatta Nikon, una Canon 350D, poi una Canon 5D e infine la 5DMarkII. Uso un 50mm macro per le foto floreali, possiedo poi un 100-400 Canon e un 24-105 sempre Canon.
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
Non ho foto a cui sono particolarmente affezionata. Rivedendo, in questi giorni, il film di Wenders "Lisbon Story", mi ha colpita una frase che sento molto mia: "l’immagine, una volta che sia stata vista, perde la sua integrità, la sua innocenza". Così vivo le mie foto come completamente mie solo nel momento in cui le progetto e le "costruisco": nel momento in cui sono uscite dalla mia macchina e sono state viste, non sono più mie, è come se fossero già morte. Considero le mie foto esperimenti di visione, punti di vista, momenti da sottoporre sì al gusto e all’osservazione di altri (la condivisione aiuta a capire e a crescere), ma l’immagine più completa, quella a cui mi affeziono, rimane solo dentro di me. Non so se ho capito cosa ho detto!!!
Ho fatto, contestualmente all’acquisto della mia prima digitale, un corso base di fotografia.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Non ho miti né mi è congeniale avere modelli a cui ispirarmi. Mi piacciono molti grandi fotografi del passato e mi piacciono molti fotografi del presente, professionisti e non.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La prima digitale è stata, dopo una compatta Nikon, una Canon 350D, poi una Canon 5D e infine la 5DMarkII. Uso un 50mm macro per le foto floreali, possiedo poi un 100-400 Canon e un 24-105 sempre Canon.
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
Non ho foto a cui sono particolarmente affezionata. Rivedendo, in questi giorni, il film di Wenders "Lisbon Story", mi ha colpita una frase che sento molto mia: "l’immagine, una volta che sia stata vista, perde la sua integrità, la sua innocenza". Così vivo le mie foto come completamente mie solo nel momento in cui le progetto e le "costruisco": nel momento in cui sono uscite dalla mia macchina e sono state viste, non sono più mie, è come se fossero già morte. Considero le mie foto esperimenti di visione, punti di vista, momenti da sottoporre sì al gusto e all’osservazione di altri (la condivisione aiuta a capire e a crescere), ma l’immagine più completa, quella a cui mi affeziono, rimane solo dentro di me. Non so se ho capito cosa ho detto!!!
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Per il futuro mi piacerebbe imparare a fotografare, avere la sicurezza che i miei gesti corrispondano alle intenzioni. Mi piacerebbe poi riuscire a confezionare dei buoni audiovisivi, unendo così le mie due principali passioni... ma ho scarsa fiducia nelle mie capacità di gestire i complessi programmi dedicati.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Si, qualche collettiva, a Guspini, Sanluri (medio Campidano), Cagliari, Milano, Londra. L’ultima è stata la collettiva di MicroMosso a Lucca.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Non amo molto i concorsi fotografici, la competizione mi inibisce, anziché stimolarmi. Ho avuto due foto pubblicate su "Il fotografo" e "Fotocult" e diverse immagini vincitrici nel contest "Imaging Resource - Photo of the day Contest" di Canon.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Tutto il tempo che posso, compatibilmente con la mia "ispirazione". Ogni tanto, come in questo momento, ho bisogno di lasciar riposare la macchina fotografica, ripensare a cosa vorrei fare veramente e... perché no? anche ricominciare da capo.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Sorrido, sia che guardi i vecchi scatti, sia che esamini i nuovi. Non riesco a prendermi sul serio.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Su MicroMosso. Sono stata per un po’ su fotocommunity e photorevolt, ma non ho il tempo per seguire tutto, e devo dunque limitare le mie presenze (per fortuna!!)
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Non oserei dare consigli.
Fotografie: © Paola Congia
Per il futuro mi piacerebbe imparare a fotografare, avere la sicurezza che i miei gesti corrispondano alle intenzioni. Mi piacerebbe poi riuscire a confezionare dei buoni audiovisivi, unendo così le mie due principali passioni... ma ho scarsa fiducia nelle mie capacità di gestire i complessi programmi dedicati.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Si, qualche collettiva, a Guspini, Sanluri (medio Campidano), Cagliari, Milano, Londra. L’ultima è stata la collettiva di MicroMosso a Lucca.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Non amo molto i concorsi fotografici, la competizione mi inibisce, anziché stimolarmi. Ho avuto due foto pubblicate su "Il fotografo" e "Fotocult" e diverse immagini vincitrici nel contest "Imaging Resource - Photo of the day Contest" di Canon.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Tutto il tempo che posso, compatibilmente con la mia "ispirazione". Ogni tanto, come in questo momento, ho bisogno di lasciar riposare la macchina fotografica, ripensare a cosa vorrei fare veramente e... perché no? anche ricominciare da capo.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Sorrido, sia che guardi i vecchi scatti, sia che esamini i nuovi. Non riesco a prendermi sul serio.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Su MicroMosso. Sono stata per un po’ su fotocommunity e photorevolt, ma non ho il tempo per seguire tutto, e devo dunque limitare le mie presenze (per fortuna!!)
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Non oserei dare consigli.
Fotografie: © Paola Congia
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un ringraziamento a mio marito che, oltre a subire i miei concerti, sopporta con stoico controllo le mie passioni, pulisce i miei obiettivi con certosina pazienza, trascina le mie borse con sempre rinnovato vigore.
Al blog ABC fotografia con cui ho mosso i primi passi nel web e da cui ho imparato non poco.
A MicroMosso e tutti gli amici virtuali e non che ho incontrato.
Un ringraziamento a mio marito che, oltre a subire i miei concerti, sopporta con stoico controllo le mie passioni, pulisce i miei obiettivi con certosina pazienza, trascina le mie borse con sempre rinnovato vigore.
Al blog ABC fotografia con cui ho mosso i primi passi nel web e da cui ho imparato non poco.
A MicroMosso e tutti gli amici virtuali e non che ho incontrato.
Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay