Paolo Ordigoni: chi è?
Una persona normale con qualche guizzo di follia, diverse passioni ed interessi, tra cui la fotografia, a cui ogni tanto riesce qualche scatto interessante.
Quando hai iniziato a fotografare?
A 15 anni ho noleggiato una macchina fotografica per fare le foto durante il campeggio parrocchiale. Da allora non ho mai smesso, anche se per molto tempo ho scattato in maniera totalmente inconsapevole cercando solo di cogliere al volo le situazioni che mi interessavano senza curarmi troppo della tecnica; nonostante questo per gli amici ero il fotografo "ufficiale", gite, lauree, cerimonie varie, vacanze etc. Ho anche passato la fase "sviluppo e stampa" in proprio, abbandonata dopo qualche anno per mancanza di tempo e fondi. Poi, per un decennio, ho lasciato latitare la passione per la fotografia, preso da altri interessi, finché non è arrivata l’era del digitale. Sapevo che era questione di tempo, ed alla fine ho acquistato la prima reflex DSRL. E’ stato come rimontare in sella ad una bici dovendo imparare nuovamente a pedalare. Devo ammettere che i primi tempi sono stati frustranti, soprattutto perché avendo cominciato a frequentare qualche community vedevo fotografi bravissimi e foto bellissime che mi sembravano irraggiungibili. Ho capito che non bastava inquadrare attraverso un mirino e scattare, ma che bisognava "studiare", allenare il proprio occhio fotografico e contestualmente imparare anche un po’ di tecnica, sia di produzione che di post produzione.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non parlerei di generi, mi piace fotografare di tutto, anche se molte delle mie foto sono chiaramente "costruite". Per me la fotografia è diventata gioco e sfida allo stesso tempo. Un gioco perché mi permette di dare sfogo alla mia fantasia cercando di trasferire in un fotogramma un’idea che mi gira per la testa, magari cercando di creare ambientazioni anche improbabili, una sfida perché spesso partecipo a contest fotografici dove, dato un tema ben preciso, si deve realizzare il miglior scatto possibile. Questo genere di foto, chiamalo ragionato, costruito, o quanto meno cercato, mette in moto meccanismi mentali che nel mio caso scaturiscono da suggestioni o reminescenze cinematografiche, letterarie, visioni di cose passate o solo idee balzane. Detto questo, mi capita ancora di scattare d’istinto quando giro con la fotocamera. Mi piacerebbe fare più "Street", che considero il genere d’eccellenza, specie se abbinato all’uso del bianco e nero, ammiro molto chi fa dell’ottimo "Glamour" senza cadere nel banale (tutta invidia), continuo a fare paesaggi, specie in montagna, visto la mia passione per l’alpinismo. Insomma, dietro ogni angolo c’è la possibilità di una bella foto, basta saperla vedere.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Corsi mai, un paio di workshop utilissimi soprattutto per il confronto diretto con altri e per capire finalmente qualche dettaglio tecnico. Il salto di qualità, o perlomeno la presa di coscienza delle potenzialità del mezzo, l’ho fatto frequentando le community nel web. Vedere come fotografano gli altri, professionisti e non, leggere i commenti, le critiche, i tutorial, esporsi con le proprie foto e farsi criticare, anche se a volte ti senti incompreso, aiuta moltissimo, per chi ne ha voglia, a crescere. Poi, ovviamente, non basta la tecnica, ci vogliono anche le idee, una visione di quello che si vuole fare, sia che si fotografi un insetto o che si cerchi la street d’autore.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Molti dei classici autori conosciuti da tutti: Ansel Adams, Newton, Man Ray, Cartier Bresson. Mi piace molto Fulvio Roiter, e non tanto per le sue pubblicazioni più conosciute su Venezia, ma per il suo lavoro in bianco e nero che ebbi la fortuna di conoscere ad una mostra a Padova molti anni fa. Tra i miei preferiti ho anche parecchi fotografi conosciuti attraverso community e siti personali. Oggi è facile vedere lavori di grande qualità che senza la potenza del web resterebbero sconosciuti.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Dico un’ovvia banalità citando una vecchia pubblicità: "la potenza è niente senza il controllo". Le attuali fotocamere sono meravigliose, ma senza idee ed occhio fotografico è come dare una Ferrari in mano ad un neopatentato. Molti di quelli che considero tra i miei migliori scatti li ho fatti con la modesta Canon 300D, che ancora mi capita di usare sebbene sia passato ad una più performante 40D. Conservo ancora, per affetto, la mia vecchia Pentax MX (1980) analogica e completamente manuale, la usa mio figlio. Ho 4 ottiche, un Sigma 10-20, un Canon EF 17-40, un Canon EF 85 f1.8 ed un Canon EF 70-200 f4. Insomma, un’attrezzatura buona ma non pro.
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Scelgo questi, per come sono stati concepiti e realizzati:
Il Signore degli anelli. Per questo scatto, fatto dopo un temporale, ho atteso quasi 2 ore che il sole tramontasse e la luce fosse quella giusta. La figurante è mia moglie (santa subito). La foto è stata usata per la copertina di un CD.
Road to nowhere. Questo scatto è stato fatto all’alba. Mi sono alzato alle 5 per raggiungere la location. E’ un autoscatto.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Continuare a divertirmi, finché avrò voglia e idee per fotografare, e finché non mi peserà troppo portarmi un po’ di peso extra nello zaino.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Mostre nessuna finora, anche se ho nel cassetto un piccolo progetto che spero di realizzare.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho partecipato a qualche concorso ricavandone anche delle belle soddisfazioni. La più grande è stata ricevere il "Premio Fulvio Roiter" direttamente dalle mani del grande fotografo alla premiazione concorso EBT 2009. Altra bella soddisfazione è stata la pubblicazione sulla copertina del CD "Dark and Light" del musicista Marco Lo Muscio. Invece non ho mai inviato foto a riviste, non mi interessa per ora.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non molto a dire il vero, ed in maniera discontinua. Se ho delle idee da realizzare o mi metto in testa di partecipare a qualche contest allora parto lancia in resta, altrimenti posso passare settimane senza toccare la fotocamera. A volte non la porto nemmeno con me durante viaggi od escursioni, magari pentendomene.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Volevo realizzare un’immagine che richiamasse il film "I duellanti".
Mi sono procurato spada ed abiti adeguati e sono salito nel cuore della notte sulla cima di una montagna in Dolomiti, il Sass de Stria. Ho atteso l’alba, preparato il set, ed ho cominciato a fare autoscatti mentre tiravo di scherma ad un avversario immaginario. Ad un certo punto sento un rumore, mi volto, e vedo un tizio sulla cima che mi osserva ad occhi sbarrati. Ho detto gentilmente "buongiorno" ed ho continuato a fare i miei scatti. Il tizio, un tedesco salito in cima per godersi l’alba solitaria, avrà sicuramente qualcosa da raccontare ai nipoti.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che è passato tanto tempo e che forse qualcuno potrebbe essere migliorabile, ma raramente ci rimetto mano, sono figli di quel momento. Di quelli riusciti ne sono comunque orgoglioso.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Ho un sito artigianale, www.photovision.it, poi pubblico su alcune community, MicroMosso, DPChallenge, 1x.com.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Fotografare con umiltà osservando attentamente il lavoro degli altri, oggi è più facile che mai con il web, ma poi cercare il proprio stile senza paura di sperimentare e sbagliare. Cercare di divertirsi senza prendersi troppo sul serio.
Fotografie: © Paolo Ordigoni
Una persona normale con qualche guizzo di follia, diverse passioni ed interessi, tra cui la fotografia, a cui ogni tanto riesce qualche scatto interessante.
Quando hai iniziato a fotografare?
A 15 anni ho noleggiato una macchina fotografica per fare le foto durante il campeggio parrocchiale. Da allora non ho mai smesso, anche se per molto tempo ho scattato in maniera totalmente inconsapevole cercando solo di cogliere al volo le situazioni che mi interessavano senza curarmi troppo della tecnica; nonostante questo per gli amici ero il fotografo "ufficiale", gite, lauree, cerimonie varie, vacanze etc. Ho anche passato la fase "sviluppo e stampa" in proprio, abbandonata dopo qualche anno per mancanza di tempo e fondi. Poi, per un decennio, ho lasciato latitare la passione per la fotografia, preso da altri interessi, finché non è arrivata l’era del digitale. Sapevo che era questione di tempo, ed alla fine ho acquistato la prima reflex DSRL. E’ stato come rimontare in sella ad una bici dovendo imparare nuovamente a pedalare. Devo ammettere che i primi tempi sono stati frustranti, soprattutto perché avendo cominciato a frequentare qualche community vedevo fotografi bravissimi e foto bellissime che mi sembravano irraggiungibili. Ho capito che non bastava inquadrare attraverso un mirino e scattare, ma che bisognava "studiare", allenare il proprio occhio fotografico e contestualmente imparare anche un po’ di tecnica, sia di produzione che di post produzione.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non parlerei di generi, mi piace fotografare di tutto, anche se molte delle mie foto sono chiaramente "costruite". Per me la fotografia è diventata gioco e sfida allo stesso tempo. Un gioco perché mi permette di dare sfogo alla mia fantasia cercando di trasferire in un fotogramma un’idea che mi gira per la testa, magari cercando di creare ambientazioni anche improbabili, una sfida perché spesso partecipo a contest fotografici dove, dato un tema ben preciso, si deve realizzare il miglior scatto possibile. Questo genere di foto, chiamalo ragionato, costruito, o quanto meno cercato, mette in moto meccanismi mentali che nel mio caso scaturiscono da suggestioni o reminescenze cinematografiche, letterarie, visioni di cose passate o solo idee balzane. Detto questo, mi capita ancora di scattare d’istinto quando giro con la fotocamera. Mi piacerebbe fare più "Street", che considero il genere d’eccellenza, specie se abbinato all’uso del bianco e nero, ammiro molto chi fa dell’ottimo "Glamour" senza cadere nel banale (tutta invidia), continuo a fare paesaggi, specie in montagna, visto la mia passione per l’alpinismo. Insomma, dietro ogni angolo c’è la possibilità di una bella foto, basta saperla vedere.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Corsi mai, un paio di workshop utilissimi soprattutto per il confronto diretto con altri e per capire finalmente qualche dettaglio tecnico. Il salto di qualità, o perlomeno la presa di coscienza delle potenzialità del mezzo, l’ho fatto frequentando le community nel web. Vedere come fotografano gli altri, professionisti e non, leggere i commenti, le critiche, i tutorial, esporsi con le proprie foto e farsi criticare, anche se a volte ti senti incompreso, aiuta moltissimo, per chi ne ha voglia, a crescere. Poi, ovviamente, non basta la tecnica, ci vogliono anche le idee, una visione di quello che si vuole fare, sia che si fotografi un insetto o che si cerchi la street d’autore.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Molti dei classici autori conosciuti da tutti: Ansel Adams, Newton, Man Ray, Cartier Bresson. Mi piace molto Fulvio Roiter, e non tanto per le sue pubblicazioni più conosciute su Venezia, ma per il suo lavoro in bianco e nero che ebbi la fortuna di conoscere ad una mostra a Padova molti anni fa. Tra i miei preferiti ho anche parecchi fotografi conosciuti attraverso community e siti personali. Oggi è facile vedere lavori di grande qualità che senza la potenza del web resterebbero sconosciuti.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Dico un’ovvia banalità citando una vecchia pubblicità: "la potenza è niente senza il controllo". Le attuali fotocamere sono meravigliose, ma senza idee ed occhio fotografico è come dare una Ferrari in mano ad un neopatentato. Molti di quelli che considero tra i miei migliori scatti li ho fatti con la modesta Canon 300D, che ancora mi capita di usare sebbene sia passato ad una più performante 40D. Conservo ancora, per affetto, la mia vecchia Pentax MX (1980) analogica e completamente manuale, la usa mio figlio. Ho 4 ottiche, un Sigma 10-20, un Canon EF 17-40, un Canon EF 85 f1.8 ed un Canon EF 70-200 f4. Insomma, un’attrezzatura buona ma non pro.
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Scelgo questi, per come sono stati concepiti e realizzati:
Il Signore degli anelli. Per questo scatto, fatto dopo un temporale, ho atteso quasi 2 ore che il sole tramontasse e la luce fosse quella giusta. La figurante è mia moglie (santa subito). La foto è stata usata per la copertina di un CD.
Road to nowhere. Questo scatto è stato fatto all’alba. Mi sono alzato alle 5 per raggiungere la location. E’ un autoscatto.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Continuare a divertirmi, finché avrò voglia e idee per fotografare, e finché non mi peserà troppo portarmi un po’ di peso extra nello zaino.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Mostre nessuna finora, anche se ho nel cassetto un piccolo progetto che spero di realizzare.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho partecipato a qualche concorso ricavandone anche delle belle soddisfazioni. La più grande è stata ricevere il "Premio Fulvio Roiter" direttamente dalle mani del grande fotografo alla premiazione concorso EBT 2009. Altra bella soddisfazione è stata la pubblicazione sulla copertina del CD "Dark and Light" del musicista Marco Lo Muscio. Invece non ho mai inviato foto a riviste, non mi interessa per ora.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non molto a dire il vero, ed in maniera discontinua. Se ho delle idee da realizzare o mi metto in testa di partecipare a qualche contest allora parto lancia in resta, altrimenti posso passare settimane senza toccare la fotocamera. A volte non la porto nemmeno con me durante viaggi od escursioni, magari pentendomene.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Volevo realizzare un’immagine che richiamasse il film "I duellanti".
Mi sono procurato spada ed abiti adeguati e sono salito nel cuore della notte sulla cima di una montagna in Dolomiti, il Sass de Stria. Ho atteso l’alba, preparato il set, ed ho cominciato a fare autoscatti mentre tiravo di scherma ad un avversario immaginario. Ad un certo punto sento un rumore, mi volto, e vedo un tizio sulla cima che mi osserva ad occhi sbarrati. Ho detto gentilmente "buongiorno" ed ho continuato a fare i miei scatti. Il tizio, un tedesco salito in cima per godersi l’alba solitaria, avrà sicuramente qualcosa da raccontare ai nipoti.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che è passato tanto tempo e che forse qualcuno potrebbe essere migliorabile, ma raramente ci rimetto mano, sono figli di quel momento. Di quelli riusciti ne sono comunque orgoglioso.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Ho un sito artigianale, www.photovision.it, poi pubblico su alcune community, MicroMosso, DPChallenge, 1x.com.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Fotografare con umiltà osservando attentamente il lavoro degli altri, oggi è più facile che mai con il web, ma poi cercare il proprio stile senza paura di sperimentare e sbagliare. Cercare di divertirsi senza prendersi troppo sul serio.
Fotografie: © Paolo Ordigoni
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Sicuramente devo ringraziare la mia famiglia che mi sopporta e si fa coinvolgere nelle mie realizzazioni, ed un saluto ai vari amici delle community.
Sicuramente devo ringraziare la mia famiglia che mi sopporta e si fa coinvolgere nelle mie realizzazioni, ed un saluto ai vari amici delle community.
Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay
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