Maurizio Massetti: chi è?
Sono fotografo per passione, a volte per necessità. Quando ho voglia di solitudine, e questo succede spesso, me ne vado sui vicini Appennini o sul mare davanti casa, a cercare lo scatto insolito e particolare, o semplicemente che mi ricordi quel momento.
La fotografia è il mio hobby, la mia compagnia, il mio spazio segreto…
La fotografia è il mio hobby, la mia compagnia, il mio spazio segreto…
Quando hai iniziato?
Ho iniziato con una minuscola Yashica analogica nel 1989, avevo l’occasione della mia vita: 3 mesi in Africa per lavoro (sono medico-chirurgo). Tornato in Italia acquistai subito qualcosa di più compatto, una Minolta. Dopo il 2000, passato un lungo periodo dedicato soprattutto al video digitale, altra mia passione, mi sono riavvicinato alla fotografia, questa volta direttamente al digitale. Una compattina e poi la Canon EOS 350D.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Da quanto detto sopra potrebbe sembrare che il mio soggetto preferito sia la natura, il paesaggio. In effetti la fotografia mi aiuta a esplorare con curiosità posti e spazi nuovi, a gustare la bellezza della natura in tutte le sue forme. Ma ciò che amo di più è la “street-photo”, lo scatto rubato con personaggi particolari e originali. Insomma, l’umanità che ci circonda…
Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, mai.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Mi piace molto Newton come osservatore della gente e come tecnica. Cartier-Bresson mi stimola e mi stupisce, ma penso che molti suoi capolavori siano frutto di furbizia e premeditazione, oltre che di genialità…
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho già risposto; in ogni caso adesso mi trovo abbastanza bene con la mia Canon digitale.
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Diciamo che la foto a cui sono più legato è questa:Sono legato ad essa perché mi ricorda un momento particolarmente triste della mia vita privata, per uscire dal quale una mattina presi la macchina e senza avere una meta precisa arrivai sulla Piana di Castelluccio. Lì la natura, anche se apparentemente ostile e prettamente invernale, mi accolse col suo abbraccio silenzioso, possente, e io volli immortalare non soltanto ciò che vidi ma anche il mio stato d'animo. Da quel momento la fotografia lasciò il suo ruolo di semplice hobby per diventare la mia compagna dei momenti peggiori e degli attimi più felici, quasi a rendere sempre indimenticabili non i paesaggi o i personaggi ma i miei pensieri...Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Come ho già detto sono un fotoamatore semplice, quindi il mio unico progetto è continuare a fare foto per passione.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
No.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
No, a parte qualche “award” su siti come Usefilm.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Gran parte del tempo libero, in media 5-6 ore a settimana.
Raccontaci uno o più episodi curiosi o simpatici durante una giornata passata a fotografare.
In molti casi sono le foto stesse a raccontarlo…
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Ripenso allo stato d’animo che avevo quando ho scattato.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Su Usefilm.com
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
“E’ bello immortalare l’attimo che non torna più, che ci veda protagonisti o spettatori incuriositi. La fotografia permette di rendere eterno ciò che poco dopo appartiene al passato e ci rende anche liberi di uscire dalla routine quotidiana per ritrovare noi stessi, la nostra primordiale curiosità e voglia di conoscenza. Avvicinati ad essa con passione, senza preoccuparti della tecnica e delle regole: fotografa col cuore prima che con l’occhio…”
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