Daniela D’Arrigo: chi è?
E’ sempre difficile dare una definizione di sé stessi, mi vengono in mente mille parti di me che però da sole non rappresentano il tutto. Ed allora mi affido alle parole dell’amico e critico fotografico Avv. Pippo Pappalardo, che osservando i miei lavori mi ha ironicamente ed affettuosamente definita una fotografa "intellettualmente oscena"... nel senso che i miei scatti sono decisamente cerebrali! E forse è così, la fotografia è un mezzo per raccontare il mio complesso mondo interiore, oltre che per liberare quelle emozioni che spesso rimangono sepolte sotto il mio (dicono) esagerato autocontrollo.
Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato a fotografare quando ero adolescente, con una Olympus analogica che mi feci regalare dai miei genitori per il mio 18° compleanno. Avevo anche una piccola camera oscura casalinga, ereditata da mio papà, dove sviluppavo i miei scatti in b/n. Dopo qualche anno, però, abbandonai tutto... non ricordo neanche perché. Ho ritrovato la mia passione tre anni fa, grazie agli amici dell’ACAF, un’associazione di fotoamatori catanese a cui devo tutto ciò che fotograficamente sono oggi.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Amo la sensualità raccontata con un pizzico di ironia, mi piace fotografare tutto ciò che suscita un’intensa emozione, e che sia al tempo stesso spunto di riflessione. Ho bisogno di affidare le mie ansie e le mie paure ad immagini che mi restituiscano un immediato senso di equilibrio ed armonia. Quasi tutti i miei scatti sono in b/n, ma non escludo che il colore – un giorno – possa far parte della mia esperienza fotografica.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho frequentato un corso di fotografia tre anni fa all’ACAF, dove ho re-imparato le basi della tecnica che – a distanza di quasi venticinque anni dalla mia prima esperienza – avevo quasi totalmente dimenticato.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Direi Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Henri Cartier-Bresson, Sebastiao Salgado e Robert Doisneau.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Quando sono passata al digitale, per una questione affettiva, ho ricominciato con una Olympus! Da circa sei mesi, invece, ho acquistato una fantastica Canon 7D. Sono ancora a corto di ottiche... ma spero di arricchire presto la mia attrezzatura.
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
Uno degli scatti a cui sono particolarmente legata è "Tutto su di me", un autoritratto in cui sono presenti tutti gli elementi che mi rappresentano: la passione per i viaggi, l’amore per la lettura e per il poeta portoghese Pessoa in particolare, la femminilità e la sensualità, l’inquietudine che da sempre è la mia compagna di vita.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Il mio sogno è quello di organizzare una mostra personale, ma sono consapevole di avere ancora tanta strada da fare!
Hai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Tramite l’ACAF in questi tre anni ho esposto le mie immagini in diverse mostre collettive. Insieme alle mie amiche Lucia Pulvirenti e Rossella Fernandez, poi, ho realizzato due mostre su Londra e Berlino, accompagnate da due splendidi audiovisivi("Double-Decker" e "Ich bin ein berliner") che troverete sul sito dell'ACAF. Una mia foto ha appena fatto parte della collettiva esposta al MED PHOTO FEST 2010 svoltosi a Catania.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto?
Allo stesso MED PHOTO FEST il mio portfolio "Il senso delle scale" è stato segnalato da una prestigiosa giuria presieduta da Gianni Berengo Gardin.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Purtroppo non dedico molto tempo alla fotografia, o almeno non quello che vorrei. Mi riprometto sempre di ritagliare più spazi per questa mia passione, ma non sempre riesco a conciliarla con il resto della mia vita frenetica.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Non mi viene in mente nessun episodio specifico. Comunque, andare in giro a fotografare insieme agli amici è sempre una esperienza indimenticabile.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Sono sempre molto critica nei confronti dei miei vecchi scatti! In genere, se li lascio "sedimentare" per troppo tempo corro il rischio che rimangano sepolti dalla mia opera di demolizione... In alcuni casi, però, rivedo i miei lavori con un pizzico di tenerezza e di emozione, come ad esempio mi accade con l’audiovisivo "Double-Decker".
Dove sono pubblicate sul web le tue foto?
Principalmente sul sito dell’ACAF e su MicroMosso, non ho ancora un mio sito web personale.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Sono troppo giovane (purtroppo solo) fotograficamente per dare consigli a chi si avvicina adesso a questa meravigliosa forma d’arte!
Fotografie: © Daniela D'Arrigo
E’ sempre difficile dare una definizione di sé stessi, mi vengono in mente mille parti di me che però da sole non rappresentano il tutto. Ed allora mi affido alle parole dell’amico e critico fotografico Avv. Pippo Pappalardo, che osservando i miei lavori mi ha ironicamente ed affettuosamente definita una fotografa "intellettualmente oscena"... nel senso che i miei scatti sono decisamente cerebrali! E forse è così, la fotografia è un mezzo per raccontare il mio complesso mondo interiore, oltre che per liberare quelle emozioni che spesso rimangono sepolte sotto il mio (dicono) esagerato autocontrollo.
Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato a fotografare quando ero adolescente, con una Olympus analogica che mi feci regalare dai miei genitori per il mio 18° compleanno. Avevo anche una piccola camera oscura casalinga, ereditata da mio papà, dove sviluppavo i miei scatti in b/n. Dopo qualche anno, però, abbandonai tutto... non ricordo neanche perché. Ho ritrovato la mia passione tre anni fa, grazie agli amici dell’ACAF, un’associazione di fotoamatori catanese a cui devo tutto ciò che fotograficamente sono oggi.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Amo la sensualità raccontata con un pizzico di ironia, mi piace fotografare tutto ciò che suscita un’intensa emozione, e che sia al tempo stesso spunto di riflessione. Ho bisogno di affidare le mie ansie e le mie paure ad immagini che mi restituiscano un immediato senso di equilibrio ed armonia. Quasi tutti i miei scatti sono in b/n, ma non escludo che il colore – un giorno – possa far parte della mia esperienza fotografica.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho frequentato un corso di fotografia tre anni fa all’ACAF, dove ho re-imparato le basi della tecnica che – a distanza di quasi venticinque anni dalla mia prima esperienza – avevo quasi totalmente dimenticato.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Direi Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Henri Cartier-Bresson, Sebastiao Salgado e Robert Doisneau.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Quando sono passata al digitale, per una questione affettiva, ho ricominciato con una Olympus! Da circa sei mesi, invece, ho acquistato una fantastica Canon 7D. Sono ancora a corto di ottiche... ma spero di arricchire presto la mia attrezzatura.
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
Uno degli scatti a cui sono particolarmente legata è "Tutto su di me", un autoritratto in cui sono presenti tutti gli elementi che mi rappresentano: la passione per i viaggi, l’amore per la lettura e per il poeta portoghese Pessoa in particolare, la femminilità e la sensualità, l’inquietudine che da sempre è la mia compagna di vita.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Il mio sogno è quello di organizzare una mostra personale, ma sono consapevole di avere ancora tanta strada da fare!
Hai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Tramite l’ACAF in questi tre anni ho esposto le mie immagini in diverse mostre collettive. Insieme alle mie amiche Lucia Pulvirenti e Rossella Fernandez, poi, ho realizzato due mostre su Londra e Berlino, accompagnate da due splendidi audiovisivi("Double-Decker" e "Ich bin ein berliner") che troverete sul sito dell'ACAF. Una mia foto ha appena fatto parte della collettiva esposta al MED PHOTO FEST 2010 svoltosi a Catania.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto?
Allo stesso MED PHOTO FEST il mio portfolio "Il senso delle scale" è stato segnalato da una prestigiosa giuria presieduta da Gianni Berengo Gardin.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Purtroppo non dedico molto tempo alla fotografia, o almeno non quello che vorrei. Mi riprometto sempre di ritagliare più spazi per questa mia passione, ma non sempre riesco a conciliarla con il resto della mia vita frenetica.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Non mi viene in mente nessun episodio specifico. Comunque, andare in giro a fotografare insieme agli amici è sempre una esperienza indimenticabile.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Sono sempre molto critica nei confronti dei miei vecchi scatti! In genere, se li lascio "sedimentare" per troppo tempo corro il rischio che rimangano sepolti dalla mia opera di demolizione... In alcuni casi, però, rivedo i miei lavori con un pizzico di tenerezza e di emozione, come ad esempio mi accade con l’audiovisivo "Double-Decker".
Dove sono pubblicate sul web le tue foto?
Principalmente sul sito dell’ACAF e su MicroMosso, non ho ancora un mio sito web personale.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Sono troppo giovane (purtroppo solo) fotograficamente per dare consigli a chi si avvicina adesso a questa meravigliosa forma d’arte!
Fotografie: © Daniela D'Arrigo
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Di sicuro un grazie a tutti gli amici dell’ACAF, ed in particolare a Cosimo Di Guardo, Maurizio Martena, Francesco Barbera, Lucia Pulvirenti e Rossella Fernandez, per aver condiviso con me il loro sapere e la loro umanità.
Un grazie speciale a mio papà per avermi fatto conoscere questo mondo ed avermi regalato la mia prima macchina fotografica.
Di sicuro un grazie a tutti gli amici dell’ACAF, ed in particolare a Cosimo Di Guardo, Maurizio Martena, Francesco Barbera, Lucia Pulvirenti e Rossella Fernandez, per aver condiviso con me il loro sapere e la loro umanità.
Un grazie speciale a mio papà per avermi fatto conoscere questo mondo ed avermi regalato la mia prima macchina fotografica.
Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay
Ciao Daniela,
RispondiEliminaparli proprio come sei, semplice, diretta e piena di entusiasmo.
a presto
Gio
Ho letto con piacere la tua intervista ed ho fatto pure una navigata sul sito dell'Acaf, per completare il tutto.
RispondiEliminaTi conoscevo già come brava fotografa e sono felice ora di conoscere ancora meglio la tua bella personcina.
Ciao!
saro