Attilia Franchi: chi è?
Fotografa per passione. 40 anni, vagabonda dentro. Da 6 anni lavoro, nella città di Trento, in una cooperativa sociale per l’accoglienza di persone senza dimora, praticamente giornalmente il mondo entra in me ed io, in tutta la mia fragilità, mi lascio travolgere.
Quando hai iniziato a fotografare?
In realtà da sempre, prendendo in prestito la macchina fotografica di mio padre, ma la vera passione è nata casualmente 4 anni fa.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Ho iniziato con la paesaggistica e le macro. Poi l’occhio, in sintonia con il cuore, mi ha aperto la vista sulla street ed indubbiamente questa è la realtà fotografica dove credo di riuscire ad esprimere ciò che spesso nascondo anche a me stessa, sensibilità e fragilità.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Non ho mai frequentato nessun corso. Acquisto regolarmente alcune riviste fotografiche ma soprattutto cerco di imparare provando, sbagliando, osservando le foto di amici che condividono la stessa passione e, facendo i conti con la mia permalosità, cerco di avvalermi delle critiche e degli insegnamenti degli amici fotografi, siano essi amatori o professionisti.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Amo sopra tutti Sebastião Salgado, a seguire Gianni Berengo Gardin e Gilles Peress.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho iniziato con la classica compatta, per passare poi alla Canon EOS 400D e, da circa 5 mesi, ho la EOS 4OD. Come obiettivi, tutti Canon: EFS 17-85mm f/4-5.6 IS USM;
EF 70-200mm f/2.8L IS USM;EF 50mm f/1.8. Ho scoperto poi la bellezza della pellicola, quindi non ho perso l’occasione per acquistarmi ed innamorarmi di una Pentax K1000 con obiettivi: 135mm f/2.8, 28mm f/2.8, 50mm f/2.8.
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
indifferenza, pregiudizio, umanità calpestata che ci è solo di impedimento nel nostro cammino
i volti, in particolare degli anziani, mi narrano nelle pieghe della pelle la storia di una vita.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Il progetto sul quale sto lavorando è un lavoro tra fotografia e parole. Con due ragazzi che vivono sulla strada da più di 10 anni cercheremo di raccontare cosa significa vivere per strada.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Nel 2007 ho partecipato a 30 scatti dal Web, mostra collettiva organizzata dal sito fotografico MicroMosso, nella città di Lucca dal 25 novembre al 16 dicembre, con questa foto:
Non nascondo che non mi dispiacerebbe fare una mia personale nella mia città.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
2006 Concorso indetto dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Trento "Lui e Lei"
2007 Concorso di Meteo Trentino vincitrice a pari merito con altri 10 fotografi con la foto intitolata Caos. Esposta in una mostra collettiva.
La stessa è stata foto di copertina della rivista della Provincia Autonoma di Trento "Il Trentino" del novembre 2007
2007 Foto di copertina del libro di Piergiorgio Bortolotti "Sotto Voce" edito da Montedit
2008 Foto di copertina del libro di Piergiorgio Bortolotti "Elogio alla tenerezza" edito da Montedit
2008 Foto di copertina del libro di Piergiorgio Bortolotti "Una famiglia bislacca" edito da Lampi di Stampa.
2008 Concorso Nazionale indetto dalla Regione Umbria con tema "Donne e lavoro - scatta la sicurezza"
...presentata in B/N. Selezionata tra le foto esposte poi in una mostra collettiva a Perugia e Terni.
2008 calendario delle librerie Ancora con tiratura nazionale.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Agli inizi ogni momento libero lo dedicavo alla fotografia. Ora quando esco ho quasi sempre con me la macchina fotografica. Sempre più mi accorgo di portarla con me se in testa mi frulla un’idea che cerco di realizzare.
Raccontaci qualche episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
L’episodio che ricordo con gioia è stato una mattina di domenica. Esco di casa e in un vicoletto vedo Paul, ragazzo sordomuto che per sbarcare il lunario faceva la statua vivente per le vie del centro. Lo saluto con un cenno della mano e con un sorriso gli chiedo se posso fotografarlo mentre si prepara. Il suo assenso mi ha regalato uno dei portfoli ai quali sono maggiormente legata. E’ visibile su www.micromosso.com nella sessione portfoli, si intitola ovviamente Paul.
Un episodio meno piacevole è accaduto invece sabato 4 ottobre 2008. A Trento si è tenuta una manifestazione contro la costruzione di una base militare in un sobborgo della città. Stavo seguendo il corteo e all’improvviso sento gli uomini della celere che urlano "tapparsi le orecchie". Subito dopo uno scoppio e per 5 minuti non ho sentito più nulla. Ho perso l’attimo dello scatto ma la paura ha avuto il sopravvento.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Quanta strada ho fatto e quanta ne ho da percorrere ancora con la mia macchina fotografica. Quanto, grazie ad un clic, ho conosciuto, svelato, prima di tutto a me stessa, parti di me che tenevo celate.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Agli inizi ho girovagato su alcune community fotografiche, poi su invito di Fiorella Lamnidis, con la quale condividevamo lo stesso sito, ho conosciuto www.micromosso.com. Da lì è nato un grande amore, delle splendide amicizie, altre ne nasceranno ed essendo fondamentalmente monogama, posto solo ed esclusivamente su MicroMosso.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Agli inizi non preoccuparti dei megapixel, delle regole, semplicemente lascia che i tuoi occhi guardino in maniera nuova il mondo che ti circonda. Se ti lasci travolgere allora inizia ad imparare la tecnica, le regole della composizione, della corretta esposizione, conosci la macchina fotografica che hai, le sue funzioni. Accetta con umiltà le critiche che ti vengono fatte, cerca di applicare le correzioni che ti vengono suggerite. Ma soprattutto non scordare che la passione per la fotografia può essere una via per non perdere la bellezza del bambino che è in noi.
Un ringraziamento speciale va a Fiorella Lamnidis, che mi ha fatto conoscere Micromosso, Assieme a lei poi Giovanni Guido Marchi. Hanno fatto le prime critiche ed espresso i primi giudizi negativi alle mie foto. Hanno accettato la mia permalosità, mi hanno seguito ed insegnato le prime regole basi della fotografia.
Antonio Perrone per il grande lavoro che, dietro le quinte, coadiuvato da splendidi amici, fa quotidianamente per rendere MicroMosso una community libera, dove convivono dal più acerbo al fotografo professionista. La lista sarebbe veramente lunga quindi il ringraziamento va a tutti gli amici di MicroMosso, che giornalmente mi aiutano a crescere, prima di tutto come persona, e poi come fotografa.
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