Tino Veneziano: chi è?
A volte il termine Fotografo mi sembra una parola grossa... diciamo il classico "Fotografo della domenica" mosso dalla curiosità e dall'emozione del "vedere", sicuramente per passione.
Quando hai iniziato a fotografare?
Intorno ai 18 anni, saltuariamente, poi dal 2001 dopo il mio primo viaggio in Mozambico con passione crescente.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Beh, il Reportage è per me la massima espressione; in questo genere rientra un po' tutto come per esempio i ritratti, genere a cui sono molto affezionato, in fondo un volto racconta, spesso racconta una situazione, un disagio, una gioia e un dolore, racconta la vita, racconta il Mondo... è sempre una porta, a volte aperta o semplicemente dischiusa di una umanità che vale sempre la pena di conoscere.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, e a volte penso che sia necessario poiché la tecnica serve e me ne rendo conto quando faccio dei Reportage e scopro con amarezza di non essere stato all'altezza tecnicamente, di non aver fissato una situazione in modo leggibile, ma è anche vero che molto ho imparato nel confronto diretto con altri fotografi, una seria fotocommunty vale cento volte un buon corso di fotografia, un corso è ristretto nel tempo, un confronto con una fotocommunty è diluito nel tempo, si ha più tempo per metabolizzare e interiorizzare.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Non ho particolari punti di riferimento, certo fa tanto fico citare questo o quello... potrei dire Salgado perché effettivamente è un grande, o un Tano D'Amico per ciò che ha saputo comunicare... pensandoci bene, un fotografo che stimo tantissimo è Francesco Zizola, ecco se potessi arrivare solo ad un decimo di ciò che è in grado di esprimere Zizola nei suoi Reportage sarei ampiamente felice. Ma rimanendo con i piedi per terra i miei punti di riferimento più vicini sono i miei amici fotografi: Marco Pavani, Aldo Feroce, Giacomo Sardi, Mario Gabbarini... Ah! Di recente ho scoperto un fotografo Israeliano che mi piace molto, Harel Stanton.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La mia prima fotocamera è stata la CM4 della Chinon, poi sono passato alle Canon (e stiamo ancora parlando di analogiche), la mia prima digitale è stata una Panasonic, poi alcune Olympus di cui ho apprezzato la nitidezza delle ottiche, ma poi sono passato stabilmente alla Canon a iniziare dalla 10D e poi di seguito sino alla attuale 40D... la Canon mi dovrebbe dare un premio fedeltà!!!
Qual è lo scatto (o gli scatti) al quale sei particolarmente legato?
Sicuramente lo scatto "il Futuro del Mozambico".
Ero a Goba, in Mozambico, avevamo allestito un ambulatorio da campo, il luogo era il nulla in mezzo al niente, la gente inizialmente era diffidente, alcuni giorni prima si erano trovati alcuni bambini senza testa, si era diffusa la voce che i bianchi sudafricani uccidevano i bambini per prelevargli gli organi... poi conquistammo la fiducia e cominciai a fotografare... questa foto per me è molto importante, è stata scelta e stampata in diverse centinaia di migliaia di copie in cartoline, manifesti, libri e riviste, è stata per molto tempo il Logo di DREAM, il programma di cura contro l'Aids della Comunità di Sant'Egidio di cui faccio parte. Questa fotografia fu scelta nel decennale della fine della guerra civile che provocò un milione di morti, i bambini avevano appunto 10 anni, i primi frutti della Pace.
Poi sicuramente "Il Silenzio degli Innocenti" sempre scattata a Goba, uno scatto che tecnicamente ha molti problemi ma che secondo me (e a detta di molti altri) ha una potenza nella comunicazione non comune.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Fotograficamente parlando sto realizzando il mio nuovo sito poiché quello attuale www.tinoveneziano.com non mi soddisfa, e difatti è in rete da tempo ma non l'ho né finito né aggiornato. Credo di essere in grado di pubblicare il nuovo entro un mesetto..... (spero).
A novembre sarò a Cipro per un servizio fotografico al Meeting "Uomini e Religioni" organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Chiesa Ortodossa di Cipro, sarà un reportage sull'Ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Vorrei tornare in Africa e in Israele, sono i due luoghi in cui vivo le mie grandi passioni, in Africa per continuare i miei reportage su DREAM e visitare i nuovi centri che abbiamo aperto, in Israele perché per me è un riferimento spirituale molto importante, la complessità di Gerusalemme mi attira fortemente, è un luogo unico la cui attrazione non è solamente turistica (che da sola già vale) ma profondamente spirituale, è il luogo dove si incontrano le domande fondamentali dell'Uomo. Poi ho un debole per Tel Aviv, una città che pulsa di voglia di vivere nonostante tutto, è una città moderna, l'anno prossimo compie 100 anni ma racchiude in se l'acciaio e il vetro insieme ai vicoli antichi di Jaffa legati insieme dalle storie umane che solo una città cosmopolita può avere.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Qualche volta, a due mostre dedicati agli anziani... a dire il vero, le mie fotografie girano in diversi parti del Mondo e non saprei con precisione dove sono state esposte, dico questo perché specialmente le fotografie fatte in Africa sono totalmente a servizio della Comunità di Sant'Egidio che le utilizza per convegni, mostre, conferenze, pubblicazioni o altro.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho avuto due menzioni speciali ai concorsi su citati, ho all'attivo diverse copertine di libri, e una quarantina di scatti per la rivista "Conoscersi e Convivere" del Comune di Roma.
http://www.santegidio.org/archivio/libri/mozambico_DE.htm
http://www.santegidio.org/archivio/libri/mozambico2002_IT.htm http://www.santegidio.org/archivio/libri/eurafrica_IT.htm
http://www.fides.org/ita/recensioni/2008/salvati_0108.html
http://www.maitreya.it/mountpoint/rivista-comune-roma.gif
http://www.micromosso.com/forum/viewtopic.php?t=608
http://www.micromosso.com/forum/viewtopic.php?t=576
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non quanto vorrei purtroppo, fosse per me viaggerei continuamente per fotografare, ma ho una presenza costante su alcune fotocommunty.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
A gennaio ero a Tel Aviv e fotografavo il complesso delle Azrieli Tower Center, sono tre grattacieli di 55 piani, sono affiancati, la particolarità che ognuno ha una forma geometrica, un parallelepipedo, un cilidro, un prisma, le reputo affascinati queste torri, si stagliano nel cielo blu di Israele in modo unico, sono collegate da un ponte ad arcata unica in acciaio che collega l'altra parte della città sorvolando su una superstrada. Stavo sul ponte facendo dei controluce delle torri quando sono arrivati degli agenti in borghese che gentilmente mi hanno chiesto i documenti, erano dello Shin Bet i servizi interni israeliani. Mi chiesero chi ero e perché fotografavo, dissi in un ebraico stentato che le torri erano bellissime e io ero un fotografo, perché non potevo fotografare? I tre iniziarono a parlare con la centrale e capii che comunicavano i miei dati e stavano facendo un controllo nel mio albergo, la cosa non mi turbava, in fondo che stavo facendo di male? Però la cosa stava durando troppo, il sole calava e mi stavo perdendo i controluce, alché spazientito gli ho detto, guardate qui (facendo vedere il display della Canon) ecco cosa sto facendo. Questi mi prendono la Canon si mettono a guardare le foto, e la cosa era ridicola poiché fanno capanello lasciandomi fuori, la gente che passava mi guardava alcuni come se fossi un terrorista alcuni divertiti da questi agenti che dicevano, bellissma! Stupenda! Ma guarda come è bella questa! Deve essere successo qualcosa perché ho sentito strillare dai loro auricolari, evidentemente eravamo osservati, mi riconsegnarono la Canon facendomi i complimenti, uno mi chiese pure se avevo un sito, poi mi dissero che potevo continuare a fotografare le torri ma non quello che avevamo alle spalle.... è lì che scoprii che eravamo di fronte al quartier generale delle forze armate di Israele!!!!
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Spesso mi mangio le mani...
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
www.tinoveneziano.com
www.micromosso.com
www.fotocommunity.it
www.oltrelafoto.com
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
La tecnica è importante, non sottovalutatela mai ma non è tutto, anzi, spesso si cerca la perfezione a discapito dell'anima, la fotografia è luce, luce con cui si dipinge o si ferma la realtà, e la luce non la puoi squadrare, la luce diviene un modo di "vedere" il mondo, questo "vedere" è personalissimo, si possono avere punti di riferimento, certo, ma il proprio modo di "vedere" è unico. In fondo ogni fotografo è una spugna, assorbe, assorbe le immagini e il "vedere" dell'altro, è la somma del bello degli altri. Quindi un consiglio spassionato: guardate i lavori degli altri, leggete e leggete ancora il modo di "vedere" degli altri, c'è sempre da imparare.
A volte il termine Fotografo mi sembra una parola grossa... diciamo il classico "Fotografo della domenica" mosso dalla curiosità e dall'emozione del "vedere", sicuramente per passione.
Quando hai iniziato a fotografare?
Intorno ai 18 anni, saltuariamente, poi dal 2001 dopo il mio primo viaggio in Mozambico con passione crescente.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Beh, il Reportage è per me la massima espressione; in questo genere rientra un po' tutto come per esempio i ritratti, genere a cui sono molto affezionato, in fondo un volto racconta, spesso racconta una situazione, un disagio, una gioia e un dolore, racconta la vita, racconta il Mondo... è sempre una porta, a volte aperta o semplicemente dischiusa di una umanità che vale sempre la pena di conoscere.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, e a volte penso che sia necessario poiché la tecnica serve e me ne rendo conto quando faccio dei Reportage e scopro con amarezza di non essere stato all'altezza tecnicamente, di non aver fissato una situazione in modo leggibile, ma è anche vero che molto ho imparato nel confronto diretto con altri fotografi, una seria fotocommunty vale cento volte un buon corso di fotografia, un corso è ristretto nel tempo, un confronto con una fotocommunty è diluito nel tempo, si ha più tempo per metabolizzare e interiorizzare.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Non ho particolari punti di riferimento, certo fa tanto fico citare questo o quello... potrei dire Salgado perché effettivamente è un grande, o un Tano D'Amico per ciò che ha saputo comunicare... pensandoci bene, un fotografo che stimo tantissimo è Francesco Zizola, ecco se potessi arrivare solo ad un decimo di ciò che è in grado di esprimere Zizola nei suoi Reportage sarei ampiamente felice. Ma rimanendo con i piedi per terra i miei punti di riferimento più vicini sono i miei amici fotografi: Marco Pavani, Aldo Feroce, Giacomo Sardi, Mario Gabbarini... Ah! Di recente ho scoperto un fotografo Israeliano che mi piace molto, Harel Stanton.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La mia prima fotocamera è stata la CM4 della Chinon, poi sono passato alle Canon (e stiamo ancora parlando di analogiche), la mia prima digitale è stata una Panasonic, poi alcune Olympus di cui ho apprezzato la nitidezza delle ottiche, ma poi sono passato stabilmente alla Canon a iniziare dalla 10D e poi di seguito sino alla attuale 40D... la Canon mi dovrebbe dare un premio fedeltà!!!
Qual è lo scatto (o gli scatti) al quale sei particolarmente legato?
Sicuramente lo scatto "il Futuro del Mozambico".
Ero a Goba, in Mozambico, avevamo allestito un ambulatorio da campo, il luogo era il nulla in mezzo al niente, la gente inizialmente era diffidente, alcuni giorni prima si erano trovati alcuni bambini senza testa, si era diffusa la voce che i bianchi sudafricani uccidevano i bambini per prelevargli gli organi... poi conquistammo la fiducia e cominciai a fotografare... questa foto per me è molto importante, è stata scelta e stampata in diverse centinaia di migliaia di copie in cartoline, manifesti, libri e riviste, è stata per molto tempo il Logo di DREAM, il programma di cura contro l'Aids della Comunità di Sant'Egidio di cui faccio parte. Questa fotografia fu scelta nel decennale della fine della guerra civile che provocò un milione di morti, i bambini avevano appunto 10 anni, i primi frutti della Pace.
Poi sicuramente "Il Silenzio degli Innocenti" sempre scattata a Goba, uno scatto che tecnicamente ha molti problemi ma che secondo me (e a detta di molti altri) ha una potenza nella comunicazione non comune.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Fotograficamente parlando sto realizzando il mio nuovo sito poiché quello attuale www.tinoveneziano.com non mi soddisfa, e difatti è in rete da tempo ma non l'ho né finito né aggiornato. Credo di essere in grado di pubblicare il nuovo entro un mesetto..... (spero).
A novembre sarò a Cipro per un servizio fotografico al Meeting "Uomini e Religioni" organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Chiesa Ortodossa di Cipro, sarà un reportage sull'Ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Vorrei tornare in Africa e in Israele, sono i due luoghi in cui vivo le mie grandi passioni, in Africa per continuare i miei reportage su DREAM e visitare i nuovi centri che abbiamo aperto, in Israele perché per me è un riferimento spirituale molto importante, la complessità di Gerusalemme mi attira fortemente, è un luogo unico la cui attrazione non è solamente turistica (che da sola già vale) ma profondamente spirituale, è il luogo dove si incontrano le domande fondamentali dell'Uomo. Poi ho un debole per Tel Aviv, una città che pulsa di voglia di vivere nonostante tutto, è una città moderna, l'anno prossimo compie 100 anni ma racchiude in se l'acciaio e il vetro insieme ai vicoli antichi di Jaffa legati insieme dalle storie umane che solo una città cosmopolita può avere.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Qualche volta, a due mostre dedicati agli anziani... a dire il vero, le mie fotografie girano in diversi parti del Mondo e non saprei con precisione dove sono state esposte, dico questo perché specialmente le fotografie fatte in Africa sono totalmente a servizio della Comunità di Sant'Egidio che le utilizza per convegni, mostre, conferenze, pubblicazioni o altro.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho avuto due menzioni speciali ai concorsi su citati, ho all'attivo diverse copertine di libri, e una quarantina di scatti per la rivista "Conoscersi e Convivere" del Comune di Roma.
http://www.santegidio.org/archivio/libri/mozambico_DE.htm
http://www.santegidio.org/archivio/libri/mozambico2002_IT.htm http://www.santegidio.org/archivio/libri/eurafrica_IT.htm
http://www.fides.org/ita/recensioni/2008/salvati_0108.html
http://www.maitreya.it/mountpoint/rivista-comune-roma.gif
http://www.micromosso.com/forum/viewtopic.php?t=608
http://www.micromosso.com/forum/viewtopic.php?t=576
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non quanto vorrei purtroppo, fosse per me viaggerei continuamente per fotografare, ma ho una presenza costante su alcune fotocommunty.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
A gennaio ero a Tel Aviv e fotografavo il complesso delle Azrieli Tower Center, sono tre grattacieli di 55 piani, sono affiancati, la particolarità che ognuno ha una forma geometrica, un parallelepipedo, un cilidro, un prisma, le reputo affascinati queste torri, si stagliano nel cielo blu di Israele in modo unico, sono collegate da un ponte ad arcata unica in acciaio che collega l'altra parte della città sorvolando su una superstrada. Stavo sul ponte facendo dei controluce delle torri quando sono arrivati degli agenti in borghese che gentilmente mi hanno chiesto i documenti, erano dello Shin Bet i servizi interni israeliani. Mi chiesero chi ero e perché fotografavo, dissi in un ebraico stentato che le torri erano bellissime e io ero un fotografo, perché non potevo fotografare? I tre iniziarono a parlare con la centrale e capii che comunicavano i miei dati e stavano facendo un controllo nel mio albergo, la cosa non mi turbava, in fondo che stavo facendo di male? Però la cosa stava durando troppo, il sole calava e mi stavo perdendo i controluce, alché spazientito gli ho detto, guardate qui (facendo vedere il display della Canon) ecco cosa sto facendo. Questi mi prendono la Canon si mettono a guardare le foto, e la cosa era ridicola poiché fanno capanello lasciandomi fuori, la gente che passava mi guardava alcuni come se fossi un terrorista alcuni divertiti da questi agenti che dicevano, bellissma! Stupenda! Ma guarda come è bella questa! Deve essere successo qualcosa perché ho sentito strillare dai loro auricolari, evidentemente eravamo osservati, mi riconsegnarono la Canon facendomi i complimenti, uno mi chiese pure se avevo un sito, poi mi dissero che potevo continuare a fotografare le torri ma non quello che avevamo alle spalle.... è lì che scoprii che eravamo di fronte al quartier generale delle forze armate di Israele!!!!
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Spesso mi mangio le mani...
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
www.tinoveneziano.com
www.micromosso.com
www.fotocommunity.it
www.oltrelafoto.com
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
La tecnica è importante, non sottovalutatela mai ma non è tutto, anzi, spesso si cerca la perfezione a discapito dell'anima, la fotografia è luce, luce con cui si dipinge o si ferma la realtà, e la luce non la puoi squadrare, la luce diviene un modo di "vedere" il mondo, questo "vedere" è personalissimo, si possono avere punti di riferimento, certo, ma il proprio modo di "vedere" è unico. In fondo ogni fotografo è una spugna, assorbe, assorbe le immagini e il "vedere" dell'altro, è la somma del bello degli altri. Quindi un consiglio spassionato: guardate i lavori degli altri, leggete e leggete ancora il modo di "vedere" degli altri, c'è sempre da imparare.
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Ringrazio Marco Pavani che ha creduto alla mia passione e mi ha insegnato la differenza tra fare clic e comporre, Aldo Feroce che ha saputo valorizzare il mio "vedere" con pazienza e determinazione, a Micromosso in particolare ad Antonio Perrone che ha creato uno spazio libero per fotografi liberi dove si può raccontare il mondo con le sue emozioni.
Ringrazio Marco Pavani che ha creduto alla mia passione e mi ha insegnato la differenza tra fare clic e comporre, Aldo Feroce che ha saputo valorizzare il mio "vedere" con pazienza e determinazione, a Micromosso in particolare ad Antonio Perrone che ha creato uno spazio libero per fotografi liberi dove si può raccontare il mondo con le sue emozioni.
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