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Informo che la pubblicazione di nuove interviste è al momento sospesa a causa del poco tempo a disposizione per seguire il blog come meriterebbe, mi dispiace...
Invito comunque gli utenti a navigare sulle pagine alla ricerca di interessanti interviste, ad esempio questa (postuma) a Mario Giacomelli.

Mi scuso per l'inconveniente con gli affezionati lettori e (spero) a presto!
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giovedì 25 novembre 2010

Fotografi nel web #140: Domenico (Nico) Castaldo





Domenico (Nico) Castaldo: chi è?
Consulente informatico con mille passioni, tra cui lo sport praticato, la lettura e la musica, tanto per citarne qualcuna, ma tra tutte spicca la fotografia che mi ha sempre affascinato. Mi ricordo che già da bambino, sfogliando riviste e libri, venivo attratto fortemente delle immagini che spesso mi suscitavano meraviglia ma non riuscivo a capirne il motivo. E’ stata forse la curiosità verso queste sensazioni che mi ha poi spinto a provare ad esprimermi in quest’arte. Non è per me un lavoro, e sono contento che non lo sia perchè altrimenti credo perderebbe molto del suo fascino. Ho provato a fotografare in situazioni come matrimoni o feste ma non amo questo genere, anzi ho scoperto che quasi mi irrita il dover fare le cose in fretta, dover correre dietro agli sposi o al festeggiato, per non perdere l’anello, il bacio, la torta, ecc... Mi soddisfa, invece, tantissimo pensare ad un’immagine, cercare la situazione o il momento per realizzarla, cercare la persona giusta o andare in cerca del luogo più adeguato, oppure scegliere una location e aspettare, anche per ore, che succeda qualcosa di interessante da immortalare.

 
Quando hai iniziato a fotografare?
Come ho detto, ho da sempre covato la passione per la fotografia, ma le prime esperienze le ho avute intorno ai vent’anni. Scattavo con una Pentax ME Super, che conservo tuttora perfettamente funzionante, e che mi ha accompagnato per diversi anni e per migliaia di foto con cui ho riempito scatoloni ora sepolti in garage. Da un po’ di tempo mi ripropongo di riaprirli per vedere se c’è qualcosa di buono, ma l’impresa sarebbe titanica e credo che non lo farò mai.

 
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non c’è un genere che prediligo in maniera particolare, tutto mi emoziona e tutto vorrei fotografare.

 
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Nessun corso per ora, ma tanti libri letti quando ero più giovane.

 
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Dovrei fare un lungo elenco solo per i grandi che con le loro fotografie mi hanno deliziato e meravigliato; mi limito a citare Cartier Bresson e Doisneau. Tra gli attuali non può mancare Gianni Berengo Gardin, che ho "conosciuto" recentemente al Med Photo Fest di Catania. Poi vorrei citare Ionesco, Avedon, Salgado e Ray.

 
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La mia prima (e ultima) analogica è stata la Pentax ME Super che usavo con un 50 fisso e un tele 70-200. Poi, dopo un lunghissimo periodo in cui la fotografia era solo un pensiero, ho ripreso a fotografare all’albore del digitale con una compatta Canon Powershot A40, scelta tra tante perchè offriva la possibilità di scattare in manuale. Infine, circa tre anni fa, si è rifatta avanti la voglia di fotografare e ho acquistato una Reflex digitale Canon 400D, che ho sostituito recentemente con una Canon 50D che utilizzo, per ora, con un obiettivo 17/70-2.8/4.5 e un zoom 70/300-3.5/5.6.

 
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Ce ne sono alcuni che mi hanno dato molte soddisfazioni per i consensi che hanno ricevuto come "Migrazione" e "L’attimo prima", entrambi pubblicati su 1x.com...





...e poi "PNV" che e’ stato pubblicato sulla rivista Potpourri.


Ad altri, invece, nonostante non abbiano suscitato interesse, sono legato perchè rappresentano quello che è per me la fotografia ("Leggere e Volare", "Geometrie Urbane 9" e altri della serie Geometrie).






Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Non ho al momento progetti attivi, anche se ho mille idee in testa. Molte di queste sono difficili da realizzare per l’impegno che richiedono, sia economico che in termini di tempo, ma non dispero di riuscire a concretizzarne qualcuna.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Ho all’attivo alcune collettive la cui ultima è stata “Convergenze” con altri bravissimi fotografi tra cui Zefram.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Non ho mai proposto i miei lavori a riviste specializzate e partecipo molto raramente a concorsi, e quindi l’unica mia foto che ho avuto il piacere di veder pubblicata, come ho già detto, è PNV sul numero 17 della rivista Potpourri, consultabile on-line.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Sicuramente molto meno di quanto vorrei. Ne dedico pochissimo alla lavorazione in post. Preferisco fare qualche scatto in più che stare davanti al PC a rendere presentabili gli scatti mal riusciti.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?

Che attualmente non sono soddisfatto di ciò che faccio come non lo ero prima. Certo, vedo che la differenza tra i vecchi scatti e gli attuali è sostanziale per qualità e tecnica, ma di strada ne ho ancora molta da percorrere.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Nel sito provvisorio http://nicodcastaldo.wix.com/nicocastaldo, nella mia pagina personale su Facebook, sui più importanti siti di fotografia e molto presto nel sito che sto ultimando www.nicocastaldo.it

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Non credo di essere la persona giusta per esternare pensieri e dare consigli, ma se proprio devo direi che la fotografia può dare soddisfazione a qualunque livello la si faccia, di non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà iniziali e di avere pazienza perché i risultati, piccoli o grandi, quando c’è la passione, arrivano. Non è importante dimostrare agli altri quanto si è bravi ma è importante godere di ciò che si riesce a realizzare. Una cosa che raccomando vivamente è di evitare di fotografare i disagi e le malattie altrui solo per fare colpo.
 


Fotografie: © Domenico (Nico) Castaldo

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Devo ringraziare in particolare: Zefram, Alberto Gianfranco Baccelli e Alessandro Casola che direttamente e indirettamente mi hanno trasmesso tantissimo del loro sapere sulla fotografia e l’arte. Devo ringraziare molti amici con cui in questi ultimi anni ho condiviso, anche solo virtualmente, questa bellissima passione perché grazie anche ai loro commenti e suggerimenti ho imparato tante cose sulla fotografia e la tecnica. Non posso non ringraziare tutte le persone che con la loro pazienza, posando per me, mi hanno dato l’opportunità di realizzare tante immagini a me molto care; a tal proposito un ringraziamento particolare va a Giulia Facioni, e per ultimo ma non ultimo, un grosso grazie va a te, Libero, per lo spazio che mi hai concesso in questo fantastico Blog.



Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay

martedì 23 novembre 2010

Fotografi nel web #139: Stefano Landi



Stefano Landi: chi è?
Un fotoamatore talmente affascinato dalla fotografia da coltivarla attualmente come fosse una professione.

Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato a fotografare in digitale relativamente da pochi anni e quasi per caso, grazie al regalo di una piccola compatta da parte di mia moglie. In realtà l’approccio con la fotografia risale a parecchi anni prima: avevo una Minolta FX300 con cui, ogni tanto, mi dilettavo a scattare. Ma era un sistema troppo lento per il mio modo di essere e mi riferisco alla fase successiva allo scatto, quella dello sviluppo e della stampa che non ho mai curato personalmente.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Amo prevalentemente le foto di eventi, siano musicali, teatrali o di danza, per cui in genere situazioni fotograficamente con poca luce. Pare strano, ma spesso sono in difficoltà a scattare in pieno giorno.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Si, appena acquistata la mia prima (e per ora unica) reflex digitale ho fatto un corso, più che altro per imparare ad usare la nuova tecnologia. E’ stato interessante soprattutto per mettermi in contatto con altri fotoamatori locali con alcuni dei quali ho stretto una bella amicizia che dura tutt’ora.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che apprezzi di più?
Tra quelli del passato sicuramente Brassaï e Giacomelli, Man Ray, Avedon, tra quelli presenti, dato il genere che amo, Pino Ninfa e Francesco Truono, oltre a tanti illustri sconosciuti che vedo girovagando nel web e che trovo veramente bravi.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato e quale stai attualmente utilizzando?
A parte la vecchia analogica Minolta FX300, ho iniziato con una Panasonic DMC5 (che mi porto spesso dietro per praticità) per passare poi ad una Nikon D90 di cui sono molto soddisfatto. Ho molti obiettivi Nikkor (che ritengo più importanti della macchina) che vanno dal 35 f1.8 al 180 f2.8 tra quelli fissi, poi il classico 18-105 3.5-5.6 VRI di dotazione alla macchina, il 70-300 4.5-5.6 VRI (che reputo un’ottima ottica) e gli ultimi acquisti il Tokina 11-16 f2.8 ed il Nikkor 70-200 f2.8 VRII.

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
In realtà non ho uno scatto al quale sia particolarmente legato in quanto, per carattere, vivo nell’immediato l’emozione legata a quello scatto, ma subito dopo sono già oltre. Rivedendo i miei lavori di tanto in tanto pur apprezzandoli sono convinto che oggi farei uno scatto diverso, né più bello né più brutto, ma di certo differente. E’ ciò che mi affascina della fotografia ed in genere della vita: non c’è mai un punto di arrivo ma semplicemente un transito nel vivere la vita assaporando il "qui ed ora", evitando di rimanete invischiati da qualcosa di passato da mostrare come una medaglia o da nascondere come un insuccesso.
Volendo comunque fare una specie di graduatoria, questi sono due scatti a cui sono legato, oltre a quello citato più sotto, Fred Anderson perché è stato il primo servizio che ho fatto per conto di Musica Jazz, il secondo perché è mia figlia durante uno spettacolo di qualche anno fa.



Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Nell’immediato sto seguendo la realizzazione di una mostra che accompagnerà la presentazione di un video girato dalla scuola di danza di mia figlia: un lavoro che è stato molto impegnativo in termini di tempo ma che ha reso altrettanta soddisfazione. Sto seguendo inoltre la realizzazione di un calendario relativo al mondo del jazz. Ho in progetto un lavoro per una band musicale legato all’uscita del loro primo disco e poi, in tempi un po’ più lunghi, un lavoro legato al territorio in cui vivo ed uno al mondo della danza, che amo in particolar modo e nel quale mi vorrei specializzare. Collaboro inoltre con un fotografo professionista di Milano che opera nel campo della moda, e con lui mi occupo, in qualità di assistente, del back stage fotografico durante la creazione di cataloghi moda o di video musicali per cui ogni tanto ci sono trasferte molto interessanti, qualche volta anche all’estero.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Ho partecipato alle edizioni passate della mostra collettiva di Lucca "Scatti nel web" organizzata dal circolo fotografico MicroMosso ed alla mostra collettiva organizzata dal Circolo Fotografico Spezzino tenutasi quest’estate in un comune della mia provincia. Per ora non ho mai fatto una mostra personale. Nel futuro chissà...

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle mie foto su libri o riviste?
Non ho mai partecipato a concorsi fotografici che non siano stati quelli denominati "contest" ed organizzati dal sito Micromosso sul quale posto alcune mie fotografie e che considero un po’ il mio tutore fotografico. Alcuni miei scatti invece sono stati pubblicati dal mensile Musica Jazz con il quale collaboro per la mia zona e dalla rivista InGenova – Liguria Magazine.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Direi abbastanza ma non tutto quello che ho a disposizione in quanto non voglio che la fotografia, per quanto piacevole, soffochi altri miei interessi come ad esempio la musica e la lettura.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Non ho episodi curiosi o simpatici da raccontare, ma uno particolare si, e riguarda in un certo qual modo l’inizio di questa mia esperienza di fotoamatore "digitale". Ero in provincia di Parma con la mia famiglia in una bella giornata di sole, e nel tornare alla macchina vedo un bellissimo tramonto. Non avendo nulla di meglio scatto una fotografia con il cellulare. Qualche giorno dopo scarico la foto sul pc e quando vado a vederla noto una cosa che sul display del telefono mi era sfuggita: sopra al sole che sta tramontando c’è in bella evidenza un occhio luminoso, o quantomeno un’immagine dell’iconografia classica del genere religioso. La cosa mi colpì e la associai ad una specie di "invito" ad osservare oltre il visibile.


Questa foto è stata la mia prima foto postata su MicroMosso ed essendo stata fatta con un telefonino qualcuno del sito rabbrividì...

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Come ho detto più sopra, evito di legarmi particolarmente agli scatti che ho fatto, e proprio per questo non capita spesso che vada a guardarli: sono più preso per quello che farò che per ciò che ho già fatto, e questo non tanto in termini di risultato ma di ricerca.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Su MicroMosso e su Flickr.

Un pensiero per chi si avvicina al mondo della fotografia.
Il fascino della fotografia sta a mio avviso nelle infinite possibilità che si hanno con l’unico limite della propria fantasia e della propria attrezzatura tecnica, dando per scontato di saperla usare al meglio. Sbaglia chi pensa che solo viaggiando molto od assistendo ad eventi straordinari si possano fare scatti degni di nota: la bellezza sta nella capacità di saperla riconoscere. Evitare di farsi condizionare dai giudizi altrui se si è convinti del proprio percorso: ascoltare, valutare e poi gettare quel che non interessa facendo tesoro di ciò che si ritiene interessante, con l’umiltà di chi è capace di ascoltare e l’intelligenza di chi sa distinguere. Diffidare da chi fa affermazioni del tipo "è più fotografia quella analogica di quella digitale" oppure domande sul fatto che la fotografia sia o no una forma d’arte: ritengo che siano domande od affermazioni utili solo a chi le pone, perché evidentemente ha necessità di porre delle barriere o dei limiti per preservarsi sul proprio piedistallo autoreferenziale.








Fotografie: © Stefano Landi

Vuoi concludere con un saluto od un ringraziamento?
Ringrazio innanzitutto la mia famiglia per "sopportarmi e supportarmi" nelle mie tante passioni che sottraggono sempre parte del mio tempo libero e tutti coloro che in un modo o nell’altro mi sono vicini in questa splendida passione, gli amici del circolo MicroMosso da cui ho imparato moltissimo e Libero che mi ha dato l'opportunità per questa intervista.
Ciao a tutti!

Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay

venerdì 19 novembre 2010

Fotografi nel web #138: Franca Centonze



Franca Centonze: chi è?
Bene, eccomi qua, caspita, questa domanda è veramente impegnativa, mi sento quasi sul lettino di uno strizzacervelli... scherzo ovviamente, dunque, la risposta è: sono una che ha bisogno di appassionarsi e di mettersi alla prova su terreni diversi: quando ero più giovane il mio interesse si rivolgeva alle attività fisiche, oggi che sono una "nonnina" ed i limiti fisici si fanno sentire, mi dedico ad attività più tranquille. Il tutto sempre condito da grande entusiasmo, di durata variabile dall’anno in su. In poche parole, quando sono presa da una nuova "passione", mi ci butto a capofitto "con tutti i piedi", ma non si sa quanto dura perché... sono un po’ volubile. Al momento la fotografia mi "acchiappa" tantissimo, diciamo che sono ancora nella fase dell’innamoramento, ma nessuno può dire se diventerà amore; credo comunque di potermi definire fotoamatrice.

Quando hai iniziato a fotografare?
Nel 1958, quando mio nonno giornalista del Lavoro e del Secolo XIX mi ha regalato una macchinetta di cui non ricordo altro se non che mettere il rullino era un gran casino. Da allora ho sempre fotografato esclusivamente per immortalare amici e parenti o momenti gradevoli e importanti della mia vita, senza mai pormi l’obiettivo di trasmettere con l’immagine, ma solo di fissare nella memoria. Quattro anni fa, dopo un lungo periodo dedicato al montaggio dei video, sono stata folgorata dalla "rivelazione": lo stesso soggetto, fotografato contemporaneamente da due persone diverse, può avere una capacità comunicativa estremamente diversa a secondo dell’abilità del fotografo... ho scoperto che la fotografia può essere arte, come la pittura, ma che, per fortuna, non necessita della stessa "abilità" manuale.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non lo so ancora, quello che è certo è che mi piace fotografare tutto ciò che mi colpisce gradevolmente; per semplificare amo fotografare quello che io ritengo "bello" o divertente o piacevolmente interessante, i paesaggi naturali o artistici che mi riempiono di ammirato stupore, gli atteggiamenti buffi del mio prossimo, le espressioni particolari sul viso della gente, la spontaneità sul volto dei bambini ed il carattere sul viso di un modello. So che non amo fotografare ciò che mi intristisce o mi deprime, so che non mi piace fotografare il degrado, i rifiuti, le miserie umane, non sono portata per un certo tipo di reportage. Forse è una forma di difesa, forse, se volessi andare più a fondo, scoprirei chissà quali inconsci motivi all’origine di questo rifiuto, ma credo, molto più semplicemente, che la mia carica vitale, il mio amore per la vita, il mio ottimismo sfocino in questo desiderio di catturare e fermare prevalentemente emozioni gioiose, sensazioni gradevoli, con la precisa intenzione di suscitare un sorriso e una reazione positiva... meglio affrontare la vita con il sorriso sulle labbra. Per questo preferisco abitualmente i colori, che trasmettono allegria, anche se, con il tempo ho capito che alcuni scatti in b/n hanno un impatto diverso.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Molti, a cominciare da quello di base, visto che non avevo una pallida idea di che cosa fosse un diaframma. Poi ho fatto corsi tematici: foto artistica, composizione, ritratto, still life (quello che mi entusiasma meno, ma che può essere utile nelle lunghe uggiose domeniche invernali), e soprattutto quattro corsi, dal base all’avanzato su "Photoshop"... fondamentale!!! Son perfettamente conscia del fatto che non sarò mai un’artista, ma mi piace essere una buona artigiana.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Credo che, banalmente, il fascino di papà Bresson sia stato quello che mi ha creato l’ansia di emulazione e l’ammirato stupore, ma recentemente sono stata molto colpita dalla mostra di Avedon.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Dopo la macchina avuta dal nonno, ho avuto una serie di fotocamere analogiche, sempre più automatiche, poi le prime digitali che, quando stampavi la foto, le facce sembravano dei puzzle. La cosa che mi sembrava più interessante era che facessero tutte da sole e che il mio intervento si limitasse alla pressione del dito. Quattro anni fa, quando sono stata folgorata sulla via di Damasco, per mettere alla prova la mia nuova "passione" ho acquistato la Nikon D40X con il 18-135. Quando mi sono resa conto che era un po’ più di un fuoco di paglia, l’ho cambiata con la Nikon D700 e il 24-70, f2,8. Quando ho fatto il corso di ritratto, ho preso il 105 f2,8. Poi volevo arrivare più lontano, ed allora ho acquistato il Nikon 70-300, f4,5, ma devo avere la mano ben poco ferma, perché era un fiorire di "mosso" non molto creativo, ed allora, a Natale dell’anno scorso, mi sono regalata il Nikon 70-200 VRII f2,8... un salasso pazzesco, ma ne valeva la pena.

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
Credo non sia necessaria spiegazione della motivazione: sono i miei "gioielli".



Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Continuare a fotografare quando ne ho voglia e finché la cosa mi divertirà e mi darà piacere.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Ho esposto in alcune mostre collettive nell’ambito del circolo fotografico cui sono iscritta ed anche in una personale di cui allego la locandina. Credo che il titolo che ho scelto per questa mostra chiarisca nel migliore dei modi quello che dicevo prima sulla mia visione della fotografia. Una mia foto è stata esposta a Lucca alla mostra MicroMosso "Scatti dal Web 2009" e la stessa a Serravezza sempre nel 2009, mostra curata da Libero Musetti.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
No, anche perché non ho mai partecipato... non credo che sia significativo un terzo posto ottenuto in un contest su facebook.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Variabile, visto che il mio lavoro è un altro, attualmente comunque quasi tutto il mio tempo libero.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Alcuni hanno degli evidenti errori che danneggiano anche il messaggio, altri mi piacciono e comunicano anche con gli errori, ma potrebbero essere migliori.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Non ho creato un sito personale, anche perché non saprei proprio a chi potrebbe interessare, pubblico da due anni su MicroMosso e, recentemente, su MaxArtis, oltre che, ovviamente, su Facebook.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Credo che la cosa più importante sia divertirsi, fotografare per se stessi e non cambiare strada per compiacere i gusti degli altri. Credo anche che sia importante imparare le basi della tecnica, perché non si diventa grandi velisti se non si sa che effetto ha il vento sulle vele e non si conoscono i principi della dinamica. Credo che sia bene non raccontare balle a se stessi ed agli altri... se ho sbagliato i tempi o il diaframma di uno scatto e la foto è un gran casino, non la faccio passare per mosso creativo, la cestino e basta. Credo, soprattutto, che non ci si debba mai prendere troppo sul serio, né montare la testa.

Il mio mare


Per sorridere


La street


Still life

Il ritratto


La bellezza


Come trasformare un’errata esposizione
Fotografie: © Franca Centonze

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Ringrazio di cuore mio marito che si presta a farmi da sherpa "camallandosi" (dal genovese camallo = scaricatore del porto) uno zaino che pesa circa 7 chili... grazie per la pazienza, e grazie ai miei figli che hanno arricchito la mia vita, l’ultimo inestimabile regalo che ho ricevuto da loro sono i miei due splendidi nipotini.

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