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lunedì 18 gennaio 2010

Fotografi nel web #103: Giuseppe Bartuccio



Giuseppe Bartuccio: chi è?
48 anni, nato all’estero da genitori siciliani, la fotografia è stata professione per diventare poi passione e liberarsi da vincoli che rischiavano di ingabbiarla in stereotipi nei quali non mi riconoscevo. Oggi ho la libertà di scegliere ed esprimermi: una fortuna per chi, come me, ama "disegnare con la luce". Collaboro con alcuni professionisti curando la post-produzione (Photoshop).

Quando hai iniziato a fotografare?
Mi sono avvicinato alla fotografia nei primi anni ’80, ma attraverso la stampa. Ho avuto così modo di affinare, grazie al lavoro in camera oscura (stampavo a colori con un Durst 805 e bacinelle riscaldate auto-costruite!), il gusto per l’inquadratura e la composizione, e, cosa più importante, a "capire" la luce.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Sicuramente il reportage è la forma di fotografia che più mi attrae.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Non ho mai partecipato ad alcun corso di fotografia, ma non escludo che in futuro non voglia arricchire le mie conoscenze partecipando ad un workshop specifico.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Steve McCurry sopra tutti. Abbas per la sua "forza" giornalistica ed il bellissimo bn; Susan Meiselas per il modo di "entrare" nella scena che racconta.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Nikonista da sempre e per sempre! In analogico fino alla F4, a cui affiancavo, per lavori particolari, l’Hasselblad 503CX con il favoloso 60mm. Nel digitale sono fermo alla D300, sognando il formato pieno... Ottiche originali dal 20mm fino al mio preferito: il 180mm f2,8.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Questo:
E’ l’immagine che, anche se tecnicamente non perfetta, porterò sempre nel mio cuore, perché si tratta di uno scatto rubato dopo un viaggio di oltre otto ore, dopo aver risalito un tratto dell’Orinoco, poi il Rìo Sipapo ed il Rìo Autana. Ero stanco e l’improvvisa oscurità mi aveva messo un po’ di ansia. All’improvviso ho "colto", negli occhi della madre e del bambino con cui viaggiavo, la luce ed il sorriso che dicevano: "Eccoci a casa". Mi sono girato ed ho visto la loro capanna...

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Viaggiare. Sto valutando la possibilità di recarmi in Iran, grazie all’appoggio (indispensabile) di una persona del luogo. Vorrei visitare l’Africa sub-sahariana e completare il mosaico dei paesi del Sudamerica.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
E’ in preparazione una mostra sul reportage in Venezuela.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Non partecipo, spesso per pigrizia, ad alcun concorso fotografico. Nella scorsa edizione del contest del National Geographic (2008), due immagini sono state selezionate ed inserite nella galleria online del sito.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
La fotografia fa parte della mia vita: difficile quantificare il tempo che ad essa dedico.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Provo sempre un’emozione particolare. A volte "riprendo" le immagini per correggere il taglio, o semplicemente, trasformarle in bn.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Photoarts, MicroMosso, Photorevolt.
Ho anche un sito personale che, ahimè, non aggiorno da tempo.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Di guardare le immagini dei grandi fotografi, carpirne i segreti, trasformare in immagini le proprie emozioni. Oggi, grazie al digitale, la fotografia è più accessibile e più libera. Ma spesso si "ferma" alla semplice visualizzazione del file sul pc. Invece bisogna scegliere i lavori migliori e stamparli. Solo così potremo apprezzare la fotografia!








Fotografie: © Giuseppe Bartuccio

Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay

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