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Informo che la pubblicazione di nuove interviste è al momento sospesa a causa del poco tempo a disposizione per seguire il blog come meriterebbe, mi dispiace...
Invito comunque gli utenti a navigare sulle pagine alla ricerca di interessanti interviste, ad esempio questa (postuma) a Mario Giacomelli.

Mi scuso per l'inconveniente con gli affezionati lettori e (spero) a presto!
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giovedì 11 aprile 2013

Fotografi nel web #179: Simone Sapienza



Simone Sapienza: chi è?
Simone era un giovane fotoamatore 20enne studente di Ingegneria, dedito alla fotografia tra un esame e l'altro; adesso è sempre un giovane fotoamatore 22enne, ma dedito allo studio tra un reportage e l'altro. Leggo la biografia di Paolo Pellegrin ogni giorno e mi tenta fortemente: "Studiavo a Roma, architettura alla Sapienza, ero al terzo anno, ma non ero convinto, così ho deciso di cercare la mia strada altrove. E la fotografia mi interessava, da sempre."
(foto del profilo: © Simone Raeli)

Quando hai iniziato a fotografare?
Non c'è un tempo preciso. Di sicuro posso dire di aver comprato una reflex nel 2009. Ma è solo un dato statistico: già fotografavo prima, o forse devo persino ancora cominciare. Dipende dai punti di vista della parola 'fotografia'.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Si inizia quasi sempre con i paesaggi della mia Sicilia, alle stradine di Ortigia, alla ragazza, per poi cominciare a fare delle foto alle amiche e alle amiche delle amiche. Finito di giocare, scopri pian piano il genere per il quale sei portato sia fotograficamente che umanamente. Ed io l'ho ritrovato nel reportage, sperando possa evolversi in fotogiornalismo, affiancando testi ed interviste. E magari dei brevi video, piccoli trailer del lavoro fotografico.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho fatto un corso base dopo un anno da autodidatta, presso l'ACAF di Catania. Un buon modo per consolidare quanto appreso autonomamente, per fare nuove amicizie, per confrontarsi.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Iniziando con il reportage religioso, mi sono appassionato alle foto di Ferdinando Scianna. Poi mi hanno affascinato moltissimo Ara Guler (l'HCB della Turchia!), Tano D'Amico (che definirei fotogiornalista romantico) e Koudelka. La lista sarebbe veramente infinita. Ultimamente sto approfondendo moltissimo il colore degli americani, Alec Soth su tutti, figlio dello stile di Eggleston e Shore. Ho piacere anche di citare anche alcuni giovani come Pietro Masturzo, Gianni Cipriano, Roberto Boccaccino, i collettivi fotografici frameOff e Terra Project. E' bene valorizzare questi giovani, secondo me. Mi scuso per quanti dimenticati, anche qui lista infinita.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho cominciato con una Canon 400D che ho sfruttato fino all'osso sino alla fine del 2012, associandovi un parco ottiche formato pian piano da fisheye 8mm, 17-50mm f2.8, 24-105mm f4, 70-200mm f4. Dal 2013 ho rivoluzionato tutto ed adesso utilizzo Fuji XE-1 con 18-55mm f2.8-4 e una Canon 5D Mark II con 28-75mm f2.8, cercando di estendere -risparmi permettendo- il parco ottiche dei due sistemi, a secondo dei diversi utilizzi.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Gli scatti realizzati durante la Processione dei Misteri di Trapani, il cui portfolio mi è valso il 1° premio al concorso portfolio ad un'importante manifestazione fotografica come il 1° Ragusa Foto Festival, sotto direzione artistica di Maurizio Garofalo. Una vittoria del tutto inaspettata. Questo trittico è stato inoltre esposto alla Mostra di Fotografia Sicilia Contemporanea, in occasione del festival Nuove Impressioni 2012 ad Alcamo (Trapani).


Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Ho intenzione di svincolarmi dai reportage religiosi, cercando delle storie qui in Sicilia su varie tematiche, principalmente di natura sociale. Nel frattempo sto realizzando l'editing delle foto del distretto di Fatih ad Istanbul, dove già andai più di un anno fa. Nel primo reportage raccontai Fatih più dal punto di vista 'street'. Questa volta ho cercato di prediligere ritratti ambientati all'interno dei loro luoghi quotidiani, anche se non è stato facile per via di cultura e lingue diverse, in un ristretto tempo a disposizione. Un distretto che mi ha affascinato, ancora fuori dal tempo, e che rappresenta simbolicamente il lato decisamente conservatore della politica interna turca di Erdogan. Infine, sto valutando l'ipotesi di investire sulla mia passione fotogiornalistica, Newport (Wales) ed Aarhus (Danimarca) sono le più accreditate in Europa, ma accedervi non è semplice.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Ho partecipato a circa venti collettive fotografiche, distribuite maggiormente tra Catania e Siracusa, ma esponendo anche a Trieste, Cracovia, Colombia. Con soddisfazione sono stato invitato anche ad esporre alla mostra "Sicilia Fotografia Contemporanea", organizzata nell'ambito del festival Nuove Impressioni 2012 ad Alcamo (Trapani). Ho realizzato anche due mostre bipersonali su Istanbul in collaborazione con Simone Raeli: "Istanbul Cami" sulle moschee, e "Strade di Fatih", sull'omonimo quartiere di Istanbul. Prossimamente una mia mostra sarà allestita in occasione del 2° Ragusa Foto Festival.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Come già detto, ho vinto il 1° Ragusa Foto Festival per il miglior portfolio; ho ricevuto il 1° premio al Gran Premio della Fotografia Italiana 2011 per la sezione Talenti Emergenti - Editoria; nel 2011 3° posto al concorso internazionale 'Your Take' indetto dal 'The Economist' su una tematica di natura sociale. Le segnalazioni nei concorsi 'Urban Street' indetti da DotArt nel 2011 e 2012 sono valse l'esposizione in collettive fotografiche all'estero (Cracovia e Colombia) e la presenza di una mia foto tra le dodici del calendario 2013 'DotArt'. Nel 2010 una mia foto è stata pubblicata su Focus (Mondadori) in quanto classificatasi tra le prime dieci del concorso 'Vacanze' indetto dal magazine stesso. Nel 2011 è stato pubblicato da Grafica Saturnia il calendario 'Sicilia Bedda' con dodici miei scatti.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Ormai è il pane quotidiano. Oltre allo scattare fotografie in sè, sfrutto tanto tempo per l'editing, il sito web, vedere lavori di altri fotografi, confrontarmi con amici con la stessa passione, leggere libri. O semplicemente andando in giro tagliando frame immaginari con gli occhi. Intanto i libri di Ingegneria continuano a guardarmi.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Durante il secondo viaggio ad Istanbul, sono andato alla ricerca di quei negozianti di Fatih a cui avevo scattato delle foto più di un anno prima, per regar loro le stampe di quegli scatti. Trovarli tutti non è stato facile, il quartiere è veramente dispersivo, ma in quei casi positivi vederli cosi gratificati è stata una grande emozione. Sempre ad Istanbul, il numero di cay (tè) offerti è inquantificabile!

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Penso che i primi anni in cui si fotografa sono quelli in cui si cresce maggiormente. E penso che devo sempre ringraziare le batoste costruttive prese nelle letture portfolio: riescono a farti distaccare dall'emotività delle tue immagini e capire veramente cosa non va, non tanto qualitativamente sulle singole foto, ma quanto a narrazione d'insieme. Anche la post-produzione e la relativa cura dei dettagli è cambiata notevolmente. Adesso conto fino a dieci prima di chiudere i neri nel bianconero.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Ho un sito di riferimento (www.simonesapienza.com), ma oggi lo strumento di condivisione più veloce ed aggiornato è il social network. Trovate miei scatti anche su Micromosso e 500px.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Mi viene difficile visto che sono ancora un neofita di questo mondo e sono ancora nella fase di chi di quei pensieri ancora ne ha bisogno. Posso comunque consigliare di divertirsi, se non c'è passione alla base di tutto, diventano solo belle immagini e non fotografie. Potreste riuscire al più a trasmettere l'emozione di ciò che è fotografato, ma magari non la vostra. Siccome possono sembrare solo belle parole campate in aria, passando ai fatti posso consigliare di iniziare da autodidatta (Internet!) e solo dopo frequentare un corso base per consolidare le conoscenze. Ma soprattutto non isolatevi, frequentate un'associazione fotografica, fate uscite, condividete e confrontatevi, senza buttarvi giù dopo le critiche dei più esperti nè tanto meno esaltarvi per i troppi 'Mi Piace' su Facebook. Altrimenti fotograferemmo tutti bambini, gatti, tramonti e belle donne. Infine: siate umili, ma lasciatevi un pizzico di presunzione. Siate aperti mentalmente per ascoltare i consigli di tutti, ma siate ancora più aperti per ascoltare il vostro istinto. Meglio dieci capolavori e dieci schifezze, piuttosto che venti immagini carine che piacciono mediamente.

Fotografie: © Simone Sapienza

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un ringraziamento ad Alessadro, Fabio, Simone 1 e Simone 2, che - SARCASTICAMENTE - insieme a Simone 3 formano i famosissimi (!!!) "Cinque migliori fotografi della Regione"! Più che altro ci divertiamo e ci prendiamo in giro! Un saluto anche ad Alessandro e Michele, con cui ci facciamo più risate che fotografie in quel di Siracusa. Mi permetto di lanciare un'appello sociale alle aziende produttrici di borse: realizzatene una apposita per Alessandro Romeo! 

Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay