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giovedì 7 febbraio 2013

Fotografi nel web #176: Cristina Insinga



Cristina Insinga: chi è?
Sono una ragazza messinese, che sta cercando di fare della sua grande passione per la fotografia un mestiere, anche se so bene che oggi non è facile addentrarsi in questo mondo, ma non voglio smettere di sperare nel sogno di poter aprire uno studio fotografico tutto mio. Attualmente, collaboro con fotografi professionisti e mi occupo di aiuto-regia, riprese video e fotografia per la "The Cube Production", un progetto messo in piedi insieme ad Ezio Cosenza, e che comprende al suo interno tanti altri piccoli progetti, come la realizzazione di cortometraggi, spot e video musicali, che coinvolgono nella maggior parte delle volte anche un gruppo di giovani e bravissimi attori su cui possiamo sempre contare! Vorremmo realizzare davvero una produzione in "carne ed ossa"! Per il momento sperimentiamo, ma sono contenta dei progressi che stiamo facendo, perché mi fanno sperare bene per il futuro.

Quando hai iniziato a fotografare?
Premetto che la fotografia era una delle materie del mio corso di studi alle superiori, ma allora io la vedevo appunto solo come una "materia", che non riuscivo a comprendere né a capire fino in fondo. Sono arrivata anche al punto di odiarla. La molla che mi ha fatto ricredere su tutto è scattata circa due anni fa, in un momento molto particolare della mia vita, quando ho capito di non avere i requisiti giusti per intraprendere la carriera di fumettista e illustratrice (mia aspirazione da sempre), così mi sono alzata una mattina e ho deciso che se non potevo fare quello nella vita, volevo comunque realizzarmi in qualcosa che potesse comunicare le mie emozioni, i miei pensieri attraverso le immagini. Quale mezzo migliore se non la fotografia? Giorno dopo giorno, scatto dopo scatto, ho cominciato ad apprezzare e poi ad amare quello che stavo facendo. Oggi posso dire di essere felicissima di questa mia scelta, perché ho trovato quello che cercavo realmente. Il disegno comunque rimane sempre una passione.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Senza dubbio i generi che preferisco sono il reportage e il ritratto. Nelle mie foto mi piace raccontare storie che vedono come protagonista principale l’uomo. Sembrerà anche scontato e banale, ma quando scatto penso spesso alla frase di Bukowski che dice: "...La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto...". Condivido a pieno il concetto e cerco di non farmi sfuggire nessuna occasione per metterlo in pratica.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, a parte aver studiato fotografia a scuola non ho frequentato altri corsi, anche se ho intenzione di farlo per arricchire il mio bagaglio di esperienze.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Sono moltissimi... sicuramente uno dei primi è Elliot Erwitt. Per quanto riguarda la fotografia contemporanea sono sempre rimasta molto affascinata dalla Sicilia ritratta da Ferdinando Scianna, dai reportage sociali di Edoardo Agresti e Francesco Zizola, e dalla città di Istanbul raccontata da Simone Raeli e Simone Sapienza. Poi ho anche dei preferiti nel genere "wedding reportage", e non posso non citare Pietro Cardile (con cui ho avuto il piacere di lavorare, e che stimo moltissimo), Daniele Lanci, Daniele Del Castillo e Lorenzo Poli.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
In passato avevo una Canon 500D. Oggi possiedo una Nikon D7000 corredata da un 85mm, un 17-50mm, e un 18-105mm. Nelle ultime settimane mi sono anche avvicinata alla fotografia analogica grazie a una Pentax K1000 di mio nonno.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
Difficile dirlo, ma sicuramente questo: 


tratto da una serie di tre foto dal nome "Scenes Of Degradation" realizzata nell’ottobre 2011, e che è stato davvero il mio primo vero approccio al reportage.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Sicuramente il mio progetto più grande è quello di potermi realizzare nella fotografia professionale, o comunque poter lavorare in uno studio fotografico in maniera definitiva. Da qualche mese sto portando avanti un reportage sui tatuaggi, di cui è già visibile la prima parte sul web... poi sto anche continuando una serie dal nome "giovani VS disoccupazione" in cui cerco di raccontare la problematica del lavoro oggi, attraverso i volti ritratti di diversi ragazzi, che nonostante tutto non mollano e si rimboccano puntualmente le maniche con la speranza di poter avere un futuro migliore. E infine, spero di poter realizzare un nuovo cortometraggio che porti la firma della The Cube Production.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Ho partecipato con i miei lavori a delle mostre a livello locale. La più recente è stata la "Collettiva di fotografia" organizzata dal Seven Photoclub (di cui sono fieramente socia) lo scorso settembre (http://www.7photoclub.it/). Però ho avuto il piacere di esporre la serie fotografica “(omaggio a) Rossella Urru” (http://cristinainsinga.weebly.com/omaggio-a-rossella-urru.html), realizzata insieme a Domenico Bucca e Domenico Di Pietro in diversi contesti, e sicuramente il più importante è stato il Teatro Elfo Puccini di Milano, dove le foto passavano in un grande maxi schermo durante la conferenza “#freerossella: 6 mesi dopo il rapimento di Rossella Urru” (http://cristinainsinga.blogspot.it/2012/04/free-rossella-6-mesi-dopo-il-rapimento.html).

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri e riviste?
No, mai avuti riconoscimenti in concorsi fotografici, la verità è che non ho mai partecipato molto ai concorsi. Mi riprometto sempre di farlo, ma aspetto ancora lo scatto giusto. Per quanto riguarda le pubblicazioni cartacee, nemmeno quelle, però ne ho diverse sul web. Sicuramente quelle che mi hanno dato più soddisfazione sono state la pubblicazione per due volte sul sito di Repubblica.it, qui l’articolo dedicato al lavoro su Rossella Urru, e poi quella su [F8]magazine, una testata fotogiornalistica internazionale.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non ho un tempo ben definito. Dipende. Posso solo dire che anche quando non scatto, la fotografia è costantemente presente nella mia testa.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Adesso non saprei quale raccontarvi, ma solitamente le mie uscite fotografiche finiscono sempre sul comico. Incontro gente di ogni tipo, ci sono quelli che si mettono in posa e mi scambiano per giornalista, quelli che appena mi vedono con una reflex in mano sembra che gli stia sparando a vista, e naturalmente quelli che con molta gentilezza ti mandano a quel paese! Però ammetto che adesso questi episodi mi succedono di rado, con il tempo ho imparato ad essere molto più discreta, e soprattutto credo di aver acquisito un maggiore senso del rispetto nei confronti delle persone e dei luoghi che vado a fotografare, questo è possibile solo attraverso la comunicazione, e la voglia di vivere la scena senza l’ausilio di obiettivi zoom spropositati che ti fanno essere distante da quello che sta succedendo, insomma, tutto il contrario di quello che facevo prima!

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Io sono una persona molto critica con me stessa, e di conseguenza anche con i miei scatti. Ci sono fotografie che nonostante il tempo passato non smettono mai di piacermi e di rappresentarmi, altre invece (la maggior parte) le cestino senza pensarci su due volte.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Ho un sito personale che è questo: cristinainsinga.weebly.com e poi su flickr e sulla mia pagina facebook

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Di approcciarsi a questo mondo con passione, costanza e soprattutto umiltà. Se si tengono sempre a mente queste tre cose si può arrivare lontano. Poi naturalmente anche leggere un buon libro di fotografia non fa male, per poterne seguire regole, trucchi e consigli, che non andranno sicuramente presi alla lettera (la teoria fino ad un certo punto), ma che aiutano moltissimo a diventare dei bravi fotografi.

Fotografie: © Cristina Insinga

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Certamente! Prima di tutto ringrazio te Libero, per l’opportunità che mi hai concesso oggi con questa intervista, e ringrazio anche tutte le persone che seguono il mio lavoro, i miei progressi, standomi sempre vicino e credendo in me ogni giorno.

Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay

1 commento:

  1. Conosco Cristina, sono un suo amico e grande fan! la purezza delle sue foto sono il preciso ritratto del suo animo...il suo occhio è un genio, da quel che ne so non ha bisogno di lunghi tempi di studio dell'inquadratura quando fa una foto...il suo occhio e il suo cervello fanno tutto istintivamente ed ecco puntuale un bellissimo scatto! Umile genio, così mi piace pensare a lei...

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