Comunicazione di servizio: il blog non è più attivo né aggiornato dall'11 aprile 2013

Informo che la pubblicazione di nuove interviste è al momento sospesa a causa del poco tempo a disposizione per seguire il blog come meriterebbe, mi dispiace...
Invito comunque gli utenti a navigare sulle pagine alla ricerca di interessanti interviste, ad esempio questa (postuma) a Mario Giacomelli.

Mi scuso per l'inconveniente con gli affezionati lettori e (spero) a presto!
Ricerca personalizzata

martedì 24 febbraio 2009

Fotografi nel web #74: Alberto Terenzi

Pubblicato su Dentro al Replay il 24/02/2009




Alberto Terenzi: chi è?
Sono il titolare di Foto Costantini, un'attività storica di Senigallia, visto che nasce nell'immediato dopoguerra per opera di Nello Costantini, zio di mia moglie Rita e per tanto tempo mio "maestro". Oggi mi piace definirmi un "artigiano della fotografia", cercando di esprimere nel mio lavoro tutto quello che posso in termini di contatto con la gente e riscoperta della tradizione, ma anche creatività, ricerca e continua innovazione. Il mio tempo si divide equamente tra servizi fotografici, camera oscura e Photoshop!

Quando hai iniziato a fotografare?
Fin da bambino, con la mia Kodak Instamatic. Ma solo a 19 anni ho acquistato con il mio primo stipendio una reflex, una Yashica 108...

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
L'elemento umano, in qualche modo, è sempre presente nelle mie foto. Discorso a parte per quanto riguarda la mia passione per l'uso delle pellicole istantanee Polaroid. In tal caso prediligo i paesaggi: il mare, la campagna, i contesti urbani, che si prestano maggiormente ad essere "manipolate" con particolari tecniche creative.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Mi piace ricordare il corso di camera oscura che Angelo Verdini, il mio maestro della scuola elementare, ci tenne a scuola quando avevo dieci anni. Da lì in poi non perdo ogni occasione per imparare qualcosa di nuovo, partecipando a svariati workshops dedicati alla ripresa fotografica e a Photoshop.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Tanti, troppi per fare un elenco. E allora dico solo un nome: Luigi Ghirri.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ora che ci penso, in pochi anni le cose sono cambiate così tanto... Professionalmente, sono partito con una Mamiya 645 e un banco ottico Toyo, arrivando ad un corredo completo Canon EOS, digitale e analogico. Ma continuo ad usare tutto, e a stampare il mio bianco/nero in camera oscura, il luogo dove mi trovo più a mio agio, tra acidi puzzolenti, ed il gocciolare dell'acqua, che non deve mai fermarsi!
E poi ho la mia bella selezione di macchine istantanee Polaroid...

Parlaci della tua passione (amore?) per le Polaroid...
La "colpa" è di un altro mio "maestro" Senigalliese: Massimo Marchini (a proposito, andate a dare un'occhiata sul suo sito web). Ti assicuro che la manipolazione di materiale sensibile Polaroid è, più che un amore, una vera malattia! Ci sono una infinità di soluzioni creative, con risultati che vanno oltre la fotografia, ma partendo dalla sua essenza: l'inquadratura e l'unicità dello scatto che congela il momento. Le pellicole SX70, che purtroppo non sono più reperibili, restano per me insuperabili. Io ne ho ancora cinque confezioni che conservo gelosamente, ma non dirlo a nessuno!

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Ormai da diversi anni, ogni volta che viaggio in giro per il mondo, porto con me le mie Polaroid. Nell'era del digitale torno con una decina di preziosissimi scatti che mi sembrano un tesoro... Comunque devo dire che poi c'è mia moglie che compensa con non so quanti megabytes di altre immagini!



Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Mi piacerebbe molto dedicare un po' di tempo ai miei lavori personali, ma si sa: il calzolaio va in giro con le scarpe rotte... Ma non poniamo limiti alla provvidenza!

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Raramente, vedi la risposta precedente! Di recente ho esposto ad una collettiva del gruppo "Polaser" (ovviamente con delle Polaroid) con la partecipazione di fotografi del calibro di Maurizio Galimberti: una bella soddisfazione!



Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Non ho mai partecipato a concorsi fotografici, mentre la pubblicazione di mie foto capita spesso, e fa sempre molto piacere. L'ultima pubblicazione è di un paio di mesi fa con delle mie immagini per la sezione fotografica del libro "Montemarciano, la sua marina la sua gente" edito dalla Fondazione Rosellini.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Oltre al mio lavoro, tutte le volte che posso. A conti fatti, forse, troppo...

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Il primo episodio che mi viene in mente riguarda un incontro di qualche anno fa con Gianni Berengo Gardin. Che emozione incontrare il maestro e poter conversare un po' con lui, fare quanche domanda! Peccato che per quasi tutto il tempo lui abbia parlato di... Politica!

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che disastro! E ne sono contento, perché mi illudo di migliorare un poco giorno dopo giorno...

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Diciamo che sto cercando di raccogliere il mio materiale su Facebook, anche se devo ancora lavorarci molto... Ma se volete dare un'occhiata siete tutti i benvenuti!

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Alla base di tutto deve esserci una grande passione per questo mondo. E credo sia importante, soprattutto all'inizio, non trascurarne nessun aspetto: comperare libri fotografici, pertecipare a corsi e workshops e non rinunciare mai al confronto... Vietato tenere le foto nel cassetto o... nell'Hard Disk!








Fotografie: © Alberto Terenzi

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Il saluto è rivolto a tutti gli appassionati di fotografia, con ognuno dei quali passerei sicuramente ore a discutere di carte baritate, files RAW e trasferimenti di emulsione...
Il ringraziamento, invece, è... per te!

martedì 17 febbraio 2009

Fotografi nel web #73: Giacomo Brunelli

Pubblicato su Dentro al Replay il 17/02/2009



Giacomo Brunelli: chi è?
Fotografo per professione, per passione o quale altra definizione ti si addice di più?

Fotografo per professione perché dedico alla fotografia tutto il mio tempo libero.

Quando hai iniziato a fotografare?
Ho cominciato a fotografare con una Canon Snappy intorno al 2000 e due anni dopo con una Miranda AutoSensorex EE.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Mi piace il reportage. Assomiglia ad un'avventura.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Si, ho studiato all'Istituto Superiore di Fotografia di Roma nel 2004 per 6 mesi.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Giacomelli moltissimo, ma anche Lartigue mi fa ridere...

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Uso da sempre una Miranda, all'inizio una Sensorex EE del 1972, poi, dopo averla lasciata in un taxi a Bratislava, una Sensomat del 1968.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Questo: mi piace perché quella rana fa il conto alla rovescia di quanto manca per rialzarsi.


Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Non so quale sarà il mio prossimo progetto, sto ancora scattando agli animali (è da poco stato pubblicato il mio primo libro "The Animals" da Dewi Lewis Publishing) anche se sono interessato a spaventapasseri, paesaggi ed orti. Sono progetti ai quali sto lavorando da tempo ma, non avendo ancora stampato nulla, vedremo come si svilupperanno.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Si, ho avuto sia mostre collettive che personali, le più belle alla Arden&Anstruther gallery di Petworth, Uk, alla The New Art Gallery Walsall, Uk, alla Galleria Belvedere di Milano e al FotoFestiwal di Lodz, Polonia.
E' tutt'ora in corso una mostra in Galles al Wrexham Arts Centre.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Oltre il libro "The Animals", le riviste che si sono occupate dei miei animali sono:
Foto&Video, Russia
Katalog, Danimarca
Photo, Francia
Zoom, Francia
Per i premi, il 'Sony World Photography Awards', la nomination allo 'Black&White Spider Awards' e il premio 'Gran Prix di Lodz'.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Tutte le mie mattinate più belle.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Incontri pieni di sorprese... mi sono capitate tantisime cose, la più interessante è quella riguardante la foto del serpente con il fiore che ho trovato morto lungo la strada, l'ho portato a casa, messo sotto il sole per irrigidirlo e poi fotografato.


Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che erano ad altissimo potenziale!

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
www.luminous-lint.com
www.giacomobrunelli.com

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
E' favoloso anche ricominciare...








Fotografie: © Giacomo Brunelli

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Ciao Beatrice (mia figlia di 11 mesi)!

martedì 10 febbraio 2009

Fotografi nel web #72: Giovanni Paolini

Pubblicato su Dentro al Replay il 10/02/2009




Mi chiamo Giovanni Paolini, sono nato a Monte Porzio (PU) il 22/09/50. Vivo a Milano.
La fotografia è sempre stata il mio hobby e la mia passione. Ho cominciato più seriamente ad interessarmi della tecnica sia di ripresa che di stampa dalla nascita di mia figlia Roberta nel 1978, per migliorare le mie foto ho cominciato a leggere libri fotografici, a frequentare il Circolo Fotografico dell’Alfa Romeo ed il Circolo Filologico Milanese.
Ho conosciuto il "Maestro" Mario Giacomelli, per 15 anni ho sempre fatto le ferie al Camping Summerland di Senigallia, di cui Lui era un proprietario, un'esperienza bellissima, Lui parlava di vita, di morte, di amore con un fervore e una profondità che poi si ritrovava nelle sue foto. Era il periodo che i circoli fotografici erano in piena attività, tutte le grandi aziende avevano il loro cral (circolo ricreativo aziendale lavoratori) e con molto impegno organizzavano corsi, concorsi, mostre, gite, ecc. ecc.
Bei "tempi", grandi sogni, adesso grandi utopie.



Stampavo le mie foto in bianco e nero in cantina, e partecipavo con spirito costruttivo a tutte le iniziative, volevo migliorare la qualità sia estetica che tecnica delle mie fotografie.
Penso di essere riuscito a crescere molto ascoltando i consigli degli altri, ma soprattutto andando a vedere quello che già si era fatto andando per mostre, leggendo libri e riviste fotografiche. Ricordo certi bei numeri di Progresso Fotografico, Photò, Fotopratica, Tutti Fotografi, Il Diaframma.
Partecipavo con impegno e anche con bei risultati ai concorsi fotografici nella zona di Milano. Ero insomma il classico fotoamatore.
Ho fatto nel 1984 una bella Mostra personale dal titolo "Pretesti" (la ricordo con molto affetto) con una presentazione di Emilio De Tullio che ancora oggi mi calza a pennello.

Ho fatto poi altre mostre sia personali che collettive assieme ai soci del Circolo Fotografico Alfa Romeo al Circolo Filologico Milanese. Ho avuto anche pubblicato delle foto e un bell’articolo su Fotopratica nel lontano 1986.
Insomma dal '78 al '92 ho lavorato molto per la fotografia.

Sono di quegli anni alcune foto che mi piacciono ancora molto e di cui sono orgoglioso.

Beba

Vecchi miti

DC e padroni...

Alfa Romeo 512

E molte altre...

Ho poi cambiato posto di lavoro ed è stata una calamità, lavoro, lavoro, lavoro, poco tempo per i miei interessi. Non ho mai smesso ma ci lavoravo poco. E se non ci si lavora non si fà niente di buono.
La mia attrezzatura era composta da due corpi Canon AT1 con vari obiettivi (28 - 50/300 - zoom 70/150 con vari filtri), stampavo con un ingranditore russo, il mitico UPA a valigetta. Avevo cambiato l’obiettivo e mi dava risultati accettabili, non sono un fanatico della tecnologia. Attualmente uso una Lumix DMC–FZ28, una Fuji Finepix S600zoom un po’ vecchia e un paio di compatte, ma non ho una reflex ad obiettivi intercambiabili. Vedremo, costano un sacco...



Il mio fotografo preferito è Mario Giacomelli, ma penso abbiano influenzato il mio modo di fotografare anche Franco Fontana, HCB Henri Cartier–Bresson, Ansel Adams, Robert Mapplethorpe e molti altri. Ultimamente un certo Roberto Cicchiné e una certa Paola Camiciottoli mi piacciono molto.

Da circa 7 anni ho ricominciato con passione uguale a quella degli inizi con il digitale ma è solo dai primi giorni di quest’anno che posto foto su siti web, prima su un sito di cui non faccio il nome, ma il clima era pesante e non costruttivo e pacato come su MicroMosso a cui devo molto.
All’inizio con il digitale mi son sempre posto il problema della fruizione dell’immagine che non era come quella stampata, da portare in giro e far vedere. Con l’avvento di internet questo problema è stato superato, anche se l’immagine stampata ha un fascino che lo schermo non riesce a trasmettere.
Ringrazio sinceramente e con molta stima tutto lo staff di MicroMosso che con il loro lavoro e la loro serietà ci permettono di confrontarci con molta onestà e sincerità. Devo dire inoltre che il sito mi stimola molto a fare cose nuove, le mie foto, tranne alcuni scatti storici, sono frutto di scatti abbastanza recenti e il sito mi incentiva a fare cose nuove e a lavorare di più.
La mia pagina personale su MicroMosso:
http://www.micromosso.com/galleria/thumbnails.php?album=lastupby&cat=0&uid=986&page=1



Penso di essere un fotografo istintivo, non faccio mai programmi e non so mai cosa fotograferò. Cerco di carpire la luce che emana dai corpi, dai muri, dai segni, da tutto ciò che mi dà un'emozione, mi piace il lavoro del tempo che con il suo lento scorrere, con l’aiuto del sole, della pioggia, della neve, ecc. realizza opere artistiche incredibilmente belle. Non sono un tecnico, cerco di saperne quel tanto che mi permetta di realizzare delle discrete fotografie.
Vorrei dedicare più tempo alla fotografia, molto di più, scattare, andare in giro e fotografare, ma molto di più ne vorrei dedicare a vedere e apprezzare quello che fanno gli altri, purtroppo...

A chi si avvicina alla fotografia dedico questo pensiero dal Manifesto "Passaggio di frontiera" dei fotografi del Centro Studi Marche:

La fotografia è la pratica di libertà, la nostra intensa emozione.
E' la parte di noi che ci permette di Essere oltre l’esistenza e le storie dell’uomo
con la forza inarrestabile della civiltà interiore.
Utilizziamo la fotografia come una modalità percettiva del sapere,
per esplorare come veggenti i confini della conoscenza.
Un po’ guerrieri che hanno cercato il passaggio di frontiera,
un po’ poeti che cantano l’immortale,
liberiamo immagini della vita psichica dalla memoria di realtà.
Così come la morte.

Mi piacciono molto queste parole.

Questo è tutto.
Un ringraziamento particolare a te, Libero, che mi hai proposto quest’opportunità.








Fotografie: © Giovanni Paolini